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Fece un atto di sorpresa. Gli raccontai in poche parole i grandi disastri della Francia, l'invasione, la presa di Parigi, la perdita delle due provincie. Stette a sentire colla testa bassa e le soppracciglia aggrottate; poi si riscosse e disse con un certo sforzo: C'est égal... je n'ai plus de patrie... ça ne me regarde pas... E riabbassò la testa. Io lo osservavo, se n'accorse.

Osservavo, salendo adagio fra le montagne, che la natura, mia vecchia amica, dopo due anni di silenzio, incominciava a parlarmi ancora. Bisogna essere un visionario inutile per sapere che gioia è questa di sentirsi in istato di grazia presso i sassi, le acque o le piante. Mi parve un segno che avrei finalmente potuto scrivere. Quando la montagna mi parla, il primo effetto n'è una dolcezza malinconica, un molle desiderio di sciogliermi nella vita delle cose; ma poi viene il fervore del concepire e la facilit

Giorni fa, nello studio di un valoroso scultore osservavo l'opera di uno scalpellino che riproduce in marmo il gesso ricavato dalla prima forma di creta; il gesso, caratteristico, vivo, rappresentava un uomo maturo dal naso piccolo e adunco, con le labbra fine, quasi ironiche, e con una espressione di risolutezza, di durezza d'animo a cui le sopracciglia sporgenti e la fronte ampia, dritta e solcata da rughe, aggiungevano significato. Il marmo, appena in abbozzo, rendeva tutte le linee e le forme del gesso, ma con qualcosa di addormentato e di glaciale, quasi che dentro il masso gi

Malgrado la presenza dell’ospite, mio padre ed io ebbimo l’onore di cenare coi padroni; io non ben persuaso, osservavo la contessa ridiventata oramai la marmorea donna dei giorni innanzi. Qualche volta gli occhi del cavaliere sembravano tradire occulte tenerezze e desiderii d’amore, ma essa ne sosteneva gli sguardi con verginale ignoranza.

La bufera dell'applauso passando sopra la sua testa, pareva piegarla senza scuoterla, mentre le bandiere curve al pari di lui sotto lo sguardo del Generale in una tragica stanchezza ubbidivano forse al medesimo irresistibile senso di morte, che l'entusiasmo soldatesco di quella ovazione non vinceva più. Io lo osservavo.

E intanto osservavo io mentre qui c'è tanta aria pura e tanto spazio libero, nella citt

Mentre osservavo il casco della ragazza, la signora mi parlava di certi usi singolarissimi che si ritrovano ancora nella campagna della Frisia.

Per ordine suo, due uscirono dalla strada e vennero ad appostarsi dalla parte degli orti. Egli cogli altri due si avanzò per la strada del villaggio e si presentò alla porta della casa. Era socchiusa. Il brigadiere lasciò ancora uno di guardia alla soglia e vi entrò. Io osservavo dalla strada questa manovra e s'era fatto un crocchio di gente intorno a me; tutti erano del mio avviso.

Passando lo sguardo al disopra del libro, osservavo meglio le linee del viso e del busto; linee di profilo, leggierissimamente, ma indubitabilmente avvantaggiate da qualche tempo; le mani di Lidia, ch'ella posava sul tavolino, avevan pure una forma più grassoccia, non aristocratica di soverchio.

Era forse la prima volta che osservavo questo? No. Ma allora sentivo un profondo disdegno per tutto quel che non era pensiero o opera di pensiero; non mi ero mai fermato a riflettere che tutte quelle creature umane condannate a rimanere nei bassi strati della vita sociale esercitavano una necessaria e benefica funzione, preparatrice di materiali, di alimenti a coloro che si trovavano destinati a funzioni più alte; e che questi, alla lor volta, lavoravano per quei pochi nei quali funzionava, per così dire, soltanto il cervello, artisti, scienziati, pensatori, e che erano la somma di tutte le altre attivit