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Questa donna vegg'io quindi nel tristo Tempo in cui Dio l'indico morbo scaglia Trarre agl'infermi ad onta del previsto Pericolo che a molti il cuore ismaglia. Compiange, esorta, ajuta, e volge a Cristo Chi in angoscia di morte si travaglia, Poscia a piangenti vedove e orfanelli D'orrenda povert

Una nazione che cade fa arrichire un banchiere: il pianto delle vedove e degli orfanelli che reclaman vendetta e che son costretti a piegare il capo alla tremenda necessit

Eravamo di dentro, con un lettuccio tutto morbido di coltroncini, colle cucchiaiate fumanti di pappa, con un cosetto d'avorio pacciucchiato, e, Dio mio! con un libro gualcito al capitolo più serio e più sociale.... E i villeggianti pieni di galanterie? E i contadini che hanno fame? E gli orfanelli dell'Ospedale? E i morti?

Su, su, Don Luigi vi vuol vedere. E, mettendo un dito sulle labbra coll'aria di un cospiratore, mi sussurrò all'orecchio: Sono gli orfanelli della povera Gina; non sanno che la sia morta; ci penser

Pregava per la donna che lasciava vedova, pei bambini che lasciava orfanelli. Durante il tragitto dalla segreta alla cappella, Tognetti, sedato quel primo tumulto del sangue, si rimise in calma, e ai confortatori che lo esortavano ad incontrare la morte rassegnato e da buon cristiano, e a pazientare.

Don Procolo credette nella sua malinconia di veder il presepio in lontananza. Bebi era il bambino, l'Erminia la Madonna, gli altri i Re Magi e Carlinetto San Giuseppe. E lui don Procolo, lui era l'asino, a cui è stato imposto di soffiare sui figli degli altri. Se il salotto di Carlinetto era caldo e rischiarato, non bisognava dimenticare che la neve cadeva sui tetti, sulle strade, sulle campagne, a seppellire i casolari dei poveri, che non sanno come ripararsi. Perchè non mandava, almeno lui prete, un pensiero d'amore ai bisognosi, ai mendicanti, ai malati, agli orfanelli pei quali non v'è pane panettone? perchè non usciva anche lui, sacerdote e padre dell'amore e della misericordia, a bussare a tutti gli usci dei poverelli e a portare un cesto di pane a chi non ha nemmeno la mostarda per accompagnarlo? Ma la gola tira l'egoismo e tutti e due insieme fanno l'asino del presepio cocciuto contro il bene. Una soave carit

Ho detto che gli uomini della presentanea generazione, sottentrante a quella del 1821, si trovarono posti fin dalla più tenera infanzia nella condizione di orfanelli allevati da una madre timida e di corto senno, o da vecchi congiunti, ancor più timidi e meno assennati. Ho detto che l'educazione pubblica che ricevettero nella loro adolescenza non tendeva ad altro scopo che a fiaccare in loro ogni energia, ad inspirar loro l'unica virtù dell'obbedienza, ad inculcar loro queste massime: dovere l'uomo prudente cansare ogni briga; esser tenuto l'uomo giusto e buono a nodrire una sconfinata riconoscenza inverso al sovrano, che, nello spogliarlo d'ogni diritto, lo esime da ogni imbarazzo per non lasciargli altro debito da adempire che quello della sommessione. Ho detto che all'uscir dalla Universit