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Ecco. Mio fratello si crede in dovere, nella sua coscienza, di farle una comunicazione. Veramente tutto avrebbe consigliato, nelle circostanze presenti, una comunicazione indiretta per mezzo mio o di altri; oppure almeno una comunicazione scritta, per lettera. Ma ripugna a mio fratello scrivere certe cose e non vuol dir tutto, pare, neppure a me. Vede, io dovevo trovarmi qui semplicemente come testimonio, però capisco che a mio fratello manchi il coraggio d'entrare in argomento. Gi

Urge provvedere, riparare, rifondere Bisogna tener in piedi la baracca oppure è un precipizio generale. E io devo trovare centocinquemila lire? Ma dove? Ma come? Devo trovarle in una settimana? Più presto, più presto che puoi! replicò aspro Matteo. Ma come fo? Come fo?... Come posso fare? balbettava Nora tremante, convulsa. Come posso fare?...

Noi abbiamo provato nel Trattato del Matrimonio L. 4 p. 119 terza edizione contrariamente a molti eretici, che il matrimonio considerato in stesso è buono e onesto: ne risulta quindi che l'atto carnale nel matrimonio non ha, per stesso, nulla di cattivo, e può essere anzi meritorio, se è esercitato per una ragione soprannaturale, per esempio, colla intenzione di mantenere al proprio coniuge quella fede che fu promessa chiamando in testimonio Dio, oppure se avviene per scopo religioso, per ottenere cioé dei figli destinati a servir fedelmente Iddio, ovvero affine di rappresentare l'unione di Cristo colla Chiesa.

Si spense dunque così del tutto quel principio dello spirito occidentale, dal quale erano germogliati, e nel quale avevano trovato la loro espressione, l'Impero e la Chiesa? Oppure, quale aspetto visibile e riconoscibile hanno questi assunto?

Invece passavano gran parte del giorno e tutta la sera, chiacchierando fra loro in sala, sul terrazzo, o di fuori, nei lunghi viali del parco, i due vecchi bambinescamente gelosi l'uno dell'altro, per le preferenze che la Giulia, scherzando, accordava ora all'uno, ora all'altro, facendo insieme la partita al domino, voltandole le pagine della musica, mentre andavano in estasi, quando suonava; insegnandole, con molta malizia di concetto e di esecuzione, a giuocare al bigliardo, oppure conducendola sull'altalena in giardino, che le avevano fatto costrurre appositamente.

Ma non è così; gridai io. La gabella ducale non c'entra per niente, oppure è molto più tarda. Il fraticello aveva fatto ben altro, da meritare quell'orribile sentenza. Se le signore permettono, la racconterò io, questa patetica istoria, che ricordo benissimo. Da bravo, raccontatela; gridò la contessa Adriana, giubilando e battendo le palme.

Quando viveva la mamma, ed io ero una ragazza spensierata, non avendo altre occupazioni che i miei studi e i miei giuochi, avevo fatto anch'io un bel sogno; ed era di poter un giorno mettere sulla carta tutte le fantasie che mi passavano pel cervello, i sentimenti che traboccavano dal mio cuore, e poi di poter spargere quelle fantasie per il mondo, in modo che capitassero nelle mani di altre fanciulle, a portar loro qualche ora di distrazione o d'obblio, e così, avere in qualche angolo del mio paese delle amiche sconosciute che mi volessero bene, e che pensassero a me con simpatia, oppure aver la speranza di confortare un dolore, di far vibrare un cuore assopito, e dopo morta, lasciar ancora qualche cosa di me, e forse la parte migliore del mio pensiero.

Lo prese un gran bisogno, un gran desiderio d'amare, e, illuso, anch'egli aspettò con ansia chi lo venisse a trovare, perchè ogni volta che si spalancava la porta entrava nella sala qualcuno che s'indovinava dovesse essere o una madre, o una sorella, o un'amante, oppure un amico, e tutti si avvicinavano lesti e sorridenti all'uno o all'altro dei lettucci, disposti in lunga riga, e vi dispensavano e doni e baci e carezze.

Invece, facendolo studiare, si poteva forse cavarne qualche cosa!... Avrebbe potuto avviarsi nella carriera dell'insegnamento, oppure ottenere un posto, per esempio, nelle ferrovie, dove si va avanti, e quando si è vecchi si gode la pensione.

E se questo fa il Governo centrale, figuratevi quello che fanno i governi provinciali. Nel febbraio passato il Governo della Plata doveva più di tre milioni di lire di stipendî arretrati; e s'intende di piccoli stipendî dovuti a stranieri, oppure a impiegatucci che per la loro situazione non hanno peso nell'organismo elettorale come, per esempio, i maestri. I grossi stipendî corrono sempre, cascasse il mondo. E per parlare di maestri soltanto ecco qualche dato: i maestri di Salta debbono avere più di un anno di stipendio; quelli di Chacabuco, quattro mesi; quelli di San Juan, quattordici; quelli di Entre Rios, nove. A Paran