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Nel vero, io non comprendo come tutti non possino errare come coloro che omini sono, mi può entrare nel capo come a tutti egualmente noi debbiamo o possiamo credere. O miseri cristiani! ov'è fuggita la ferma fede e piena di credenza de li venerabili patriarchi, de gli santi profeti, de' poveri apostoli e de tutti i nostri maggiori?

FESSENIO. Imparate, amanti, questi bei detti. CALANDRO. Se io l'ho mai, tutta me la mangerò. FESSENIO. Mangiare? Ah! ah! Calandro, pietá di lei. Le fiere l'altre fiere mangiano; non gli omini le donne. Egli è ben vero che la donna si beve, non si mangia. CALANDRO. Come! si beve? FESSENIO. Si beve, . CALANDRO. O in che modo? FESSENIO. Nol sai? CALANDRO. Non certo. FESSENIO. Oh!

Ceca mia, quando me vòi far far un figliolo? CECA. Taci, balordo! E dove trovi tu che gli omini faccino figlioli? MALFATTO. O fallo tu, adunque; e io te cci voglio aiutare. CECA. Ne arei ben voglia. MALFATTO. Che dici? Non sei contenta, Ceca mia bella? CECA. , . Dimme un po': el tuo patrone compone piú versi? MALFATTO. . È andato verso qua giú. Poco stará a tornare.

Ma poi nun serve mo che t'incomincio A dilli tutti, tu, si te l'aggusti Tutti st'òmini qui, vattene ar Pincio. E , mica hai da fa' tanti misteri: Ché queli busti, prima d'esse' busti, So' stati tutti quanti òmini veri. E che òmini! Sopra ar naturale. Che er monno ce l'invidia e ce l'ammira! E l'italiano ci ha quer naturale Che er talentaccio suo se l'arigira.

non sai tu, sciocco, che, s'io fo prova di me, paleso quel ch'io sono, me stessa offendo, Ruffo perde il credito ed essa scornata resta? Come vuoi che si faccia? FANNIO. Come, ah? LIDIO femina. Come, . FANNIO. Ove omini sono modi sono. LIDIO femina. Ma dove non sono se non donne, come saremo ella ed io, non vi sará giá il modo. FANNIO. Tu sei sul burlare, ? LIDIO femina. Su le berte sei tu.

Ma, finalmente, le fu mandato anche il certificato d'ammissione all'ospedale, e vennero presto anche du' omini colla barella a prendere l'Agnese. Nel distendere sul lettuccio il misero corpicciuolo della ragazzina, que' due burloni, grossi e tondi, si misero a sorridere: «C'era pericolo che si perdesse nella barella, tanto era piccina

Sono scaricate da omini microscopici che portano velocemente sulla testa coffe di carbone correndo sull'oscillare elastico delle assi sospese. Andirivieni degli omini fra le chiatte e i cumuli di carbone alti e cosparsi di brilli. Brillano pure i torsi nudi sudati.

Dunque il tempo oportuno ella si toglie: al fratel mio va con malizie nuove. 40 E col mio quel del mio marito insieme, il qual se fosse qui, non temerei. Tu conosci Morando, e sai se teme, quando Argeo non ci sente, omini e dei. Questi or pregando, or minacciando, estreme prove fa tuttavia, alcun de' miei lascia che non contamini, per trarmi a' suoi desii, so s'io potrò aitarmi.

MALFATTO. Quello che ve disse poltrone. PRUDENZIO. Andastegli tu dietro? MALFATTO. Misser . PRUDENZIO. Hai tu saputo chi sono? MALFATTO. Misser : sono doi omini. PRUDENZIO. Ben sai che non sono doi equi. Vedi risposta de insipido! Non vedesti tu almeno dove entrorno?

Lúcia si lamenta di Filocrate e manda la fante a cercarlo. LÚCIA. Aimè, caro Filocrate! Son pur passati giá tre giorni interi e non ti veggio. Ove son le promesse che cosí caldamente, tante volte, a mia madre ed a me festi di tôrmi e sempre amarmi? Di quante lusinghe, quante false parole e quanti inganni son sempre pieni, omini senza fede! Quante son quelle che nel fin rimangono da voi ingannate!