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Io... t'ho detto tutto... con la speranza di risentirmi degna di te, con la speranza di offrirti la mia vita purificata, e invece, ecco, ti perdo!... Avrei potuto ancora mentire, mentire ogni giorno, mentire sino alla morte; ma l'amor mio non ha voluto permettere alla mia voce, ai miei occhi, ai miei baci la facile vilt

Quello d'aprirti gli occhi, di conservare lo sposo a mia sorella e di offrirti la mia mano poichè ti amo Fathma, e immensamente. L'almea fece un gesto di disprezzo, gli volse le spalle per allontanarsi, ma il greco non era un uomo da scoraggiarsi, da lasciarsi sfuggire così facilmente la preda che con tanta impazienza aveva atteso.

Matilde questa volta non potè dissimulare la smorfia: la fece appena visibile, ma la fece. Mi rincresce, rispose Alberto, che la casa è piccola e non possiamo offrirti che una cameretta... Ma io non ho bisogno di camera nessuna, Ci ho il mio quartiere... Dove? L

« Avrei voluto correre a' tuoi piedi e ridomandarti piangendo quella dolce promessa che la mia stupida freddezza t'aveva indotta a ritogliermi. Ma ero povero allora; non avevo più posizione; avevo lasciato tutto per seguirti. Era necessario ch'io mi rifacessi una rendita sufficiente per offrirti il mio appoggio.

Ma perocch'io vedea gli angioli amati Anelare a' tuoi lumi e benedirti, Io pure i lumi tuoi sempre ho sperati. Intero il voler mio non seppi offrirti Per lungo tempo, e nondimen io ardeva D'annoverarmi fra i più giusti spirti. I conosciuti iniqui io respingeva, E quando d'amicizia ad uom m'unìa, Alto core a mio senno in lui fulgeva.

Io ti ho scritto, damigella, per offrirti la mia mano. Lo sapevo che sei bella; ch’io son ricco è noto; ma,... Le Fanciulle È il mio core che t’invita. T’ho chiamato da lontano.... Gi

Pur, dai gracili steli Una pallida rosa piccioletta In bianca parrucchetta Sfida il rigor dei geli; Tanto bella e gentil, che la diresti Ai languidi colori, ai tratti mesti, La crèola di Balzac, Una smilza figura Di Dorè, di Kaulbach, Una giovin marchesa in miniatura. Se non temessi offenderti, Piccola Pompadour, Vorrei offrirti un cigaro Cavour!

Fu l'ultimo sfogo di passione, l'ultima convulsione di pianto, che scosse l'anima forte e combattuta di Vicenzino. L'ultima lotta della sua vita. Rispose all'Elena. «Non sai che mi faccio missionario? È un pezzo che nessuno ignora questo mio disegno in paese. Non ho più casa da offrirti. Colla prossima missione partirò per le Indie. Saluta Vincenzo, e digli che si faccia una famiglia anche lui.

Ricordi i nostri primi baci nella lunga barca dai cento rematori? Ricordo. Il vento del mare ci docciava con le perle del sudore dei rematori. Erano tutti lieti di offrirti la loro forza devota! Ma tu ti trattenevi dal baciarmi per non offenderli!... Silenzio. Kabango, il letto della morte è muto, infinito, senza distrazioni, testimoni. Scoppia in pianto.