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3 Nol vide io gi

Veramente a così alto sospetto non ti fermar, se quella nol ti dice che lume fia tra ’l vero e lo ’ntelletto. Non so se ’ntendi: io dico di Beatrice; tu la vedrai di sopra, in su la vetta di questo monte, ridere e felice». E io: «Segnore, andiamo a maggior fretta, ché gi

Prendi una tazza di thè? Venivo a far colazione con voi. Ma ora nol voglio più. Sareste capace di dire che non venivo se non per questo... E per altre cose. Ah! E quali dunque, se vi piace, signore? Mi riguarda ciò forse? Sar

O mia disaventura, o vita accerba Che esta ingrata, e superba, mai si mova Anci il pensier rinova: più severo: Ma pur, quantonque mai, giunger non spero Non sia ch'io resti ognhor, scoprir mia fede Mia servitute, e l'amor mio senciero Fin qui premiato, aymè, di rea mercede E doppo il pianto doloroso, e fero Qual mostra quanto l'amo, e lei nol crede E le dolenti notti, e i giorni bui Che mi fan dir tapin, chi son chi fui.

L'altra si è perché la loro colpa è piú aggravata che tucte l'altre, perché egli è peccato facto per propria malizia e con deliberazione, e cognoscono che con buona coscienzia essi nol possono fare; e, facendolo, offendono.

OTTAV. Avean miei padri regno; noti ad ogni uomo i loro error son quindi: ma, degli oscuri o ignoti tuoi chi seppe cosa giammai? Pur, se librar te meco alcun si ardisse, a Ottavia appor potria gli scambiati mariti? avanzo forse son io d'un Rufo, o d'un Ottone? NER. Avanzo di morte sei, per breve tempo. Omai del tuo perire, incerto è solo il modo; ma nol cangi, che in peggio.

9 gente infinita poi di minor conto, de' Franchi, de' Tedeschi e de' Lombardi, presente il suo signor, ciascuno pronto a farsi riputar fra i più gagliardi. Di questo altrove io vo' rendervi conto; ch'ad un gran duca è forza ch'io riguardi, il qual mi grida, e di lontano accenna, e priega ch'io nol lasci ne la penna.

ch’assolver non si può chi non si pente, pentere e volere insieme puossi per la contradizion che nol consente”. Oh me dolente! come mi riscossi quando mi prese dicendomi:

Férmati cosí in mezzo. GIRIFALCO. E voi sarete diavoli? o pur cosí? LISTAGIRO. Appunto! Questo nol possiam far. No, no. Mutarci in diavoli? Lascia pure andar tutti questi dubbi; e dispuonti a la cosa. GIRIFALCO. Eccomi qui. Cari fratelli, mi vi raccomando che non mi faccin mal. LISTAGIRO. Or ciascun taci. Férmati in questo cerchio; ed avertisci di non parlar, se non come t'ho detto.

Che mi fece? sempre mi abborrì! ma perchè è di me più astuta, dissimulò quell'odio, mentre io non ho mascherato il mio! Persino nel giorno del mio matrimonio ella tentò pormi in disgrazia del principe, a cui parlò a lungo in segreto per questo.... Voi pure la vedeste!... V'ingannate! fu egli che volle parlarle per aver notizie di donna Rosalia. Oh nol credo!