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Per la vastissima prateria di Nimis, sulla quale sorgono qua e l

Ora oppressi, ora trattati con una certa indulgenza, come da Paolo III della famiglia Farnese, la loro sorte peggiorò sotto il pontificato di Paolo IV. Questo, fanatico napoletano, della famiglia dei Caraffa, introduttore della tortura e della censura a Roma, zelante inquisitore, appena salito sulla cattedra di S. Pietro, pubblicò, nel 1555, la bolla Cum nimis absurdum, che regolava la condizione della corporazione israelitica di Roma.

Egli ricordò. Ricordò le parole che quella stessa canzone gli aveva inspirate una notte non lontana, sulla strada di Nimis, quand'egli credulo, felice, sicuro, piegavasi all'orecchio della sua Loreta, appassionato come un amante, mormorandole un complimento che era una carezza, una benedizione, l'espressione fervidissima della riconoscenza ch'egli le doveva per la propria felicit

Ma cotal opra tosto va in conquasso, se avvien che fra doi vetri a la giuntura quel debil filo e cera si dissolve. O forsennato, chi d'aver procura in terra stato, sendo un vetro al sasso, al foco molle cera, al vento polve! «Non est, crede mihi, sapientis dicere. Vivam. | Sera nimis vita est crastina: vive hodie». MART.

Allorchè la carrozza dei Sant'Angelo giunse sul prato di Nimis ove ha luogo la festa, questa era gi

E l'ottimo Sant'Angelo, che nell'intenso amore per la sua terra stimavasi felice tutte le volte che gli era offerto il modo di metterne in luce i pregi, accennò subito al forestiere esservi appunto in quella domenica un'occasione eccellente di assistere ov'egli ne avesse avuto vaghezza ad uno dei più giocondi e caratteristici spettacoli della vita popolare in quelle campagne: la sagra d'autunno a Nimis, piccolo ma amenissimo paesello nel distretto di Tarcento.

Il conte aveva pensato che questo fosse il luogo migliore per incontrarsi con Loreta; e tale pensiero gli era venuto naturalmente quand'ella ebbe una volta accennato per caso in sua presenza al Çiton, parlando delle proprie visite alla famiglia di Fontanabona, che egli pure aveva conosciuto alla sagra di Nimis.

E siccome egli, nel rispondere così, volgevasi alla moglie quasi chiedendo ch'ella si unisse in tale affermazione, Loreta si sentì obbligata ad assentire ancora una volta. E lo fece con un cortese cenno del capo, senza parole. Dopo questo, qualunque scusa per evitare di recarsi quel giorno a Nimis sarebbe stata impossibile. Loreta lo riconobbe e tralasciò ogni tentativo in tale riguardo.

Lungo tutta la strada, che da Tricesimo conduce a Nimis, il movimento era grandissimo: calessi signorili e carrette da nolo, molti phaetons tirati da bellissimi cavalli e grandi carri da lavoro, ne' quali su certi sedili, improvvisati con sacchi di paglia o pezzi di tavole, si pigiavano intere comitive di contadini.

Allora oggi.... guai a chi manca a Nimis! E poichè Ella, professore, e la sua signora ci vanno tutti gli anni, non comincieranno, io spero, da questo col fare un'eccezione all'abitudine antica. Posso contarci?