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Miss Nelly mi ispirava una gran simpatia, ma non aveva ancora operato così intensamente sul mio cuore da darmi la chiara coscienza che ella fosse per me qualche cosa di più di una amica o di una persona con cui avrei voluto passare insieme alcune ore della giornata. Non mi trovavo maturo da decidermi a legarmi con lei per tutta la vita.

E appunto allora lo interruppe Diego Punzi io mi convinsi che nel cuore di miss Nelly non c'era più posto per me. Vi eravate rifugiati nel salottino in fondo, così stranamente illuminato con piccoli globi a colore.... Vi avevo visti sparire e non avevo resistito all'ansiet

Lo so; tu pensavi seriamente al matrimonio e volevi sceglier bene. Io, convinto che nel matrimonio tutto è caso, intendevo di lasciare che l'avvenimento, se mai, si compisse senza che dovessi metterci sale pepe. E poi, in quella baraonda di serate, mi sembrava che neppur le ragazze facessero sul serio; e rammentando una maccaronica antifona del vecchio prete mio professore di latino, ripetevo spesso, osservando gli altri: Canzonare te, canzonare me, Virgo sacrata! Miss Nelly e sua cugina Jane però erano un'eccezione tra la folla. Jane, bellissima, con la sua eccessiva rigidezza britannica teneva un po' in distanza i corteggiatori; in miss Nelly, invece, si scorgeva poco o niente d'inglese, cioè soltanto una dignit

Dopo, quando miss Nelly non era più qua ed io non sapevo dove poter rintracciarla, ho sentito schiudersi nel mio cuore il germe nascosto di un affetto che avrebbe dato certamente un altro indirizzo alla mia vita. Ed ora che la so morta a Calcutta.... È morta? Lo ignoravi?... Ora mi par di avere qualche cosa che mi si imputridisca nel cuore e vi spanda miasmi deleteri. Oh, rassicùrati! fece Punzi.

E forse soggiunse Punzi l'hai fatta perdere a un altro! Mi è rimasto nella memoria l'idolo giapponese che ci guardava da quell'angolo con gli occhi di vetro enormemente spalancati, nelle cui pupille si riflettevano le fiammelle colorate dei lumi, e non ho potuto dimenticare le ultime parole di miss Nelly, quasi un singhiozzo: Sempre tardi! Sempre tardi?... Perchè?...

Ella saliva a capo chino, con gli occhi socchiusi, ed io sentivo tremare il suo braccio attaccato al mio. La guardai; era pallida, e alle mie ultime parole aveva atteggiato le labbra a una dolorosa espressione di disinganno. Sentite, Nelly, le dissi. Poco fa in casa Olgani abbiamo scherzato e riso troppo.

Tornando a casa e rifacendo la strada fatta insieme con miss Nelly, mi sembrava di riudire, quasi ondulanti ancora per l'aria, il suono della voce e l'accento incerto con cui ella mi aveva domandato: Debbo andare? Mi rimproveravo di non essere stato sincero. Perchè non le avevo detto immediatamente: Siete libera! Io non sono in circostanza di darvi una risposta concreta? E nello stesso tempo che cominciavo a sentire una specie d'irritazione contro di lei per quella domanda intempestiva (non credevo di aver fatto niente che potesse autorizzarla a rivolgermela), provavo pure un dolce compiacimento che lusingava il mio amor proprio. Non leggevo ben chiaro nel mio cuore. Quell'anno sfarfalleggiavo irrequieto tra le tante signorine che intervenivano in casa Olgani. Ricordi? Noi chiamavamo la Fiera quei mercoledì affollatissimi, destinati dalla signora Olgani a combinare matrimoni. Ella pensava soprattutti a sua figlia gi

Non ho detto: facilmente. In ogni modo, ti sei consolato; io invece rimpiango ancora quel che ho perduto. Il mercoledì, dunque, mi avviavo verso casa Olgani senza che io sapessi precisamente quel che avrei dovuto dire a miss Nelly, o almeno senza sapere in che modo avrei potuto formulare la mia risposta. Non volevo mentire e non volevo neppure chiudermi ogni via di riprendere quell'argomento nel caso che le circostanze mi avessero, un giorno, permesso di dirle: Restate! o qualunque altra parola equivalente. Entrando nel salotto, una rapida occhiata in giro mi aveva consolato; miss Nelly non c'era. Può darsi che non venga! pensai.... Ma proprio in quel punto ella appariva su l'uscio preceduta dalla cugina. Le corsi incontro, come chi affronta coraggiosamente un inevitabile pericolo, e le dissi: Siete in ritardo! Mi guardò negli occhi, seria, quasi maravigliata di udirsi dire quelle parole. E durante la serata mi sembrò che volesse evitarmi. Uscendo di casa Olgani, qualcuno della comitiva propose una passeggiata al Colosseo. Ci avviammo. Le offersi il braccio. La serata era bellissima; le viuzze che conducono col