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S'erano tentati, e in parte con esito buono, gli Ungaresi che facevano parte del presidio: un ex-ufficiale inviato da Kossuth, allora in pieno accordo con me, avea secondato il lavoro e conquistato a noi un ufficiale di cavalleria; e molti bassi ufficiali, degli acquartierati in San Francesco, avevano dato solenne promessa d'unirsi ai nostri nell'azione, non tosto avessero ottenuto un primo successo.

L'enfasi teatrale dei retori repubblicani era del tutto ipocrita e innaturale. A confronto con quella, il rinnovamento dell'antico culto cesareo, che riprese i suoi diritti sotto Napoleone, sembra un ritorno alla natura. Anche in questo caso verifichiamo con orrore, quale fosse la sicurezza diabolica con cui l'imperatore conosceva le debolezze del suo popolo. Espresse egli il principio, che nell'azione e nella parola bisogna sempre operare sulla fantasia degli uomini; e il discepolo di Talma seppe stupendamente occupare con pomposi spettacoli la fantasia della nazione. si vergognò di rappresentare anche esso la sua parte nella mascherata politica: gi

Ricordo un brano di Krasinski, potente scrittore polacco ignoto all'Italia, nel quale Dio dice al poeta: «Va e abbi fede nel nome mio. Non ti calga della tua gloria, ma del bene di quelli ch'io ti confido. Sii tranquillo davanti all'orgoglio, all'oppressione, e al disprezzo degli ingiusti. Essi passeranno, ma il mio pensiero e tu non passerete.... Va e ti sia vita l'azione! Quand'anche il core ti si disseccasse nel petto, quand'anche tu dovessi dubitare de' tuoi fratelli, quand'anche tu disperassi del mio soccorso, vivi nell'azione, nell'azione continua e senza riposo. E tu sopravviverai a tutti i nudriti di vanit

Questo ho pensato, quando ho risaputa la storia di Mario, un piccolo. Il quale cominciò per essere molto felice, perchè era stupido; a diciott'anni conosceva poco o nulla e la madre se ne doleva molto, avendo molto sperato in quell'unico figliuolo. Mario non voleva studiare, non amava per nulla il lavoro; amava solo sua madre. Pure venne il suo giorno, quel giorno che giunge per tutti, il perno dell'esistenza, il punto culminante della vita: non so come, capitò nelle mani del giovanetto un grosso volume illustrato: erano le opere di Shakespeare. Mario a cui non piaceva la lettura, ebbe vaghezza di vederne le illustrazioni; s'interessò alle scene principali che rappresentavano; poi le ricercò nell'azione, alla loro pagina; poi lesse tutto, tutto. Dal mattino all'imbrunire, nel tramonto, nella sera, nella notte, pallido, curvo sul libro, con gli occhi ardenti, le mani tremanti nel rivoltarne le pagine, egli fece suo il mondo del grande inglese. La piet

Niuno sulle prime se ne accorse. La rivoluzione che si compiva silenziosamente nel suo spirito, somigliava a quella che si veniva maturando in Italia e della quale gli affigliati sapevano poco, i governi nemici quasi nulla. Se Don Giovanni fosse stato un pensatore, si sarebbe gettato con violenza nelle nuove teoriche religiose per rovesciare il papato; essendo invece un uomo di cuore, discese nell'azione aiutando quelli che rischiavano la vita a preparare i combattimenti dell'indomani. Cacciatore sui confini della Toscana e della Romagna, le sue amicizie coi contrabbandieri iniziarono le sue relazioni politiche senza macchiare la sua austera probit

Nasi e Saporito, che ai Fasci e ai sobillatori li attribuirono; ma il loro era naturalmente il parere dell'on. Crispi, che fu pure combattuto da uno dei suoi più fedeli amici politici, dall'on. Di Sant'Onofrio. Più equanimi vollero mostrarsi gli on. Filì-Astolfone e Di San Giuliano che dei moti trovarono la ragione parte nelle cause precedentemente esposte e parte nell'azione dei Fasci.

Non sono i compatrioti vostri piú ottusi o men capaci di ragione degli altri popoli civili; sono, è vero, piú appassionati nell'azione, piú disavvezzi d'ogni politica, piú nuovi alla rappresentativa: ma non vi lasciate sgomentare; tali difficoltá son di quelle che si vincono.

Come avviamento all'azione, era incerto: pendeva dalla somma di mezzi, richiesta a porre in moto quell'elemento e, più ch'altro, dalla risposta a una questione difficile: sarebbe l'energia del popolo nell'azione eguale alla costanza spiegata nel preparare?

Queste idee torbide gli si rischiaravano a mano a mano nell'azione. Se domani il papa cessasse di essere re, non uno dei cattolici cesserebbe di essere tale: il re non era dunque necessario. Gregorio XVI, il re d'allora, era crudele.

Poi, se vorrete e vivrò, m'avrete compagno nell'azione. Prepararla è còmpito vostro: còmpito mio è prepararmi a morire degnamente con voi e per voi, quando sentirete di potermi dire, senza illudervi e illudermi: l'ora è suonata. Addio. 5 novembre 1870. Vostro