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Giunse allora al letto che portava il numero 31; e maravigliò vedendo che, a un'ora così tarda, contro il costume e le rigorose discipline del luogo, si trovassero ancora vicine a quel letto due persone sconosciute, silenziose, raccolte in stesse, nell'atteggiamento del più profondo cordoglio. Sostenuta da alcuni cuscini, se ne stava mezzo sollevata sul letto una donna gi

Restò qualche tempo nell'atteggiamento dell'orrore: i di lei sguardi erravano per la camera, come se avessero seguito qualche oggetto. Una monaca la prese dolcemente per la mano onde condurla fuori. Suor Agnese si calmò, mise un sospiro, e disse: «Esse sono sparite, , sono sparite. Ho la febbre, e non so quel ch'io dica. Talvolta mi trovo in questo stato, ma presto passa. Fra poco starò meglio.

Era sempre in piedi, appoggiandosi con ambe le mani ad un tavolinetto formato di bastoncini, nell'atteggiamento di un oratore, che sta per concludere il proprio discorso.

Emilia restò nell'atteggiamento in cui l'aveva lasciata, col cuore così oppresso, che poteva appena respirare; udì il rumore dei di lui passi indebolirsi mano mano. Fu scossa da tale stato dalla voce della contessa che parlava in giardino. Allora versò lagrime che la sollevarono, e così, ripreso vigore, ebbe la forza di recarsi alla sua camera.

Nel salotto non c'ero che io; io, in piedi, nell'atteggiamento nervosissimo dell'aspettazione, guardando dei quadri di cui conoscevo tutto, l'autore, il tema, il valore artistico, la provenienza, la data in un angolo. Geltrude, la cameriera, entrò dallo studio e mi disse: Il signore ha una visita; ma si sbrigher

Il luogo è forse incomodo, per una lunga conversazione; ma tal sia, come voi vi siete degnato di sceglierlo. Oh, si sta benissimo qui; disse l'Acciaiuoli. Sedete anche voi. Spinello voltò dalla parte di messer Dardano il suo trèspolo, e si assise sul gradino più basso nell'atteggiamento del minore che ascolta il maggiore. Messer Bardano incominciò: Sapete se vi amo, Spinello!... Oh, messere!

L'Ambasciatore gli porse le sue credenziali e gli presentò il Comandante, il capitano e il vice-console, i quali gli s'avvicinarono l'un dopo l'altro e stettero qualche momento dinanzi a lui nell'atteggiamento del saluto. Guardò con particolare attenzione le decorazioni del Comandante. Il medico, disse poi l'Ambasciatore accennando noi quattro, e tre scienziati.

In una gondola, che era passata quasi volando accanto a quella in cui essi si trovavano, aveva veduto un uomo, tutto vestito di nero, pallidissimo, col volto esprimente un'angoscia mortale. In quell'uomo, che si teneva diritto, rigido, nell'atteggiamento di una statua sopra una tomba, appoggiato fuori del felze della gondola, essa aveva riconosciuto Carlo Tittoli!

Ludovico e Francesco sono seduti quasi nel mezzo della camera, Ludovico sopra una poltroncina, Francesco su una sedia. I loro ginocchi si toccano. Ludovico, con le braccia penzoloni, cerca di stare immobile. Francesco, con le braccia piegate, lo fissa negli occhi acutamente e il suo viso, cachettico, emaciato, ha, nell'atteggiamento dell'ipnotizzatore improvvisato, qualche cosa di comico e di sinistro. Con una sigaretta fra le labbra, fuma avidamente. Durante tutta la scena, egli fumer

Allora, dalla bocca di Diana, uscì un'esclamazione crudele: Tardi! Oh Diana egli disse, guardandola con aria di rimprovero. Non esser spietata. Ella non rispose, ma sostenne lo sguardo che fra dolente e imperioso si fissava su lei. Nell'atteggiamento del suo volto non era sfida collera; era una tristezza accasciata che pareva significare: A che prò tormentarci?