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Egli, che tanto aveva corso, tanto affaticato; sopportato tante noje per compiere la missione affidatagli dalla duchessa, che a forza di pazienza, di indagini aveva scoperto i figli del cavaliere dell'Isola, non poteva esimersi dal provare una profonda amarezza nel pensare che aveva condotto egli stesso in Sicilia l'amante di donna Livia, la sola donna, ch'egli avesse amata.

Rocco era uno di quegli sventurati che sovente s'incontrano in mezzo al popolo minuto, creature sconosciute che passano nel mondo, senza casa, senza via, senza eredit

Nel giorno 24 i cittadini assalivano furiosamente il Noviziato guardato da molta forza e se ne rendevano padroni. Le truppe erano scosse gi

Gli armati, nel desiderio d'impedire ai fuggitivi di valersi, quandochè ritornati, degli ori, degli argenti e delle gioie della villa, se ne impossessarono a nome del brutale zio.

Nient’altro che il mercato degli animali ovini, bovini ed equini nel gran piano dei Porrazzi. S.a Rosalia andò a poco a poco soppiantando S.a Cristina e tutte le sante patrone della Citt

Per un fiore appassito nel libro dei ricordi rugiada è una lagrima di dolore. Non passasti mai a sera davanti alla chiesa delle monache? Non udisti il canto delle litanie? Oh! prega requie per le povere morte-vive: pensa che quella poesia d'amore è più accetta a Lei se esce dalle bocche che cantano la ninnananna accosto ad una culla.

Chi Enea fosse, ancora che a molti sia noto, nondimeno piú distesamente si dirá appresso nel quarto canto di questo libro, e però, quanto è al presente, basti quello che detto n'è.

Fra i tanti citiamo un solo esempio della selvaggia impudicizia che caratterizzava l’uno e l’altro sesso. Nel 990, correva voce che Guglielmo IV, duca di Aquitania e conte di Poitiers, avesse avuto adultero commercio con la moglie del visconte di Thouars, presso il quale era stato ospitato. Emma, moglie di Guglielmo, aspettava un’occasione favorevole per vendicarsi della rivale.

Odiava quasi l'arte sua; lasciava inoperosi gli strumenti, vuota la cameretta, secchi i pennelli. Pensava troppo, oramai. Il suo pensiero si smarriva. Era ammalato, aveva un fuoco insolito negli occhi. Poi, dopo un lungo periodo d'inerzia, prese una risoluzione energica e si chiuse nel suo laboratorio.

Nasce a Nizza, nel 1807, figliuolo di un modesto capitano di mare, e comincia la vita, si può dire, con due atti eroici: a otto anni, salvando da una gora una donna che annega; a tredici, salvando una barca di compagni dal naufragio. Adora il mare, s'imbarca mozzo in un brigantino, viaggia in oriente. A diciassett'anni va sulla tartana del padre a Fiumicino, e visita la prima volta Roma, dove, tra l'entusiasmo patriottico per le grandi memorie, gli balena la prima idea dell'incanalamento del Tevere, che propugner