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Ma molti sonno che pigliano el loro cominciare e salire lentamente, e tanto per spizzicone rendono el debito loro a me, e con tanta negligenzia e ignoranzia, che subbito vengono meno. Ogni piccolo vento gli fa andare a vela e voltare il capo a dietro, perché imperfectamente hanno salito e preso el primo scalone di Cristo crocifixo; e però non giongono al secondo del cuore.

Alora Dio etterno, vollendo l'occhio della sua misericordia e non spregiando el suo desiderio, ma acceptando le sue petizioni, volendo satisfare a l'ultima petizione che ella aveva facta sopra la promessa sua, diceva: O dilectissima e carissima figliuola, Io adempirò in quello che m'hai adimandato el desiderio tuo, purché da la tua parte non commecta ignoranzia negligenzia.

Questi corrono, senza negligenzia, per la doctrina di Cristo crocifixo, e non allentano l'andare per ingiuria che lo' sia facta per alcuna persecuzione per dilecto che trovassero; cioè dilecto che il mondo lo' volesse dare.

E non commectere negligenzia in dare orazioni ed exemplo di vita e la doctrina della parola, riprendendo il vizio e commendando la virtú giusta 'l tuo potere.

Non perché ella sia presa e perda la ricchezza della grazia; ma follo per mostrarle la mia providenzia, acciò che ella si fidi di me e non in , levisi dalla negligenzia e con sollicitudine rifugga a me, che so' suo difenditore, so' Padre benigno, che procuro la salute sua; acciò che ella stia umile e vegga non essere, ma l'essere e ogni grazia che è posta sopra l'essere ricognosca da me, che so' sua vita.

Tu, amore inextimabile, l'hai manifestato dandomi la medicina dolce e amara, perché io mi levi in tucto da la infermitá della ignoranzia e negligenzia, e con sollicitudine e anxietato desiderio ricorra a te, cognoscendo me e la bontá tua, e l'offese che sonno facte a te da ogni maniera di gente e spezialmente da' ministri tuoi, acciò che io distilli uno fiume di lagrime sopra me miserabile, traendole del cognoscimento della tua infinita bontá, e sopra questi morti, e' quali tanto miserabilmente vivono.

Questi sonno i nemici crudeli suoi: èvi l'ira contra la benivolenzia, la crudeltá contra la pietá, l'iracundia contra la benignitá, l'odio delle virtú contra l'amore d'esse virtú, la inmondizia contra la puritá, la negligenzia contra la sollicitudine, la ingnoranzia contra al cognoscimento, e il dormire contra la vigilia e continua orazione.

E quando e' pensieri, per illusione del dimonio, gli abbondano in cella, non si pone a sedere nel lecto della negligenzia, abbracciando l'ozio, vuole investigare per ragione le cogitazioni del cuore, i suoi pareri: ma fugge l'ozio, levando sopra di con odio sopra el sentimento sensitivo, e con vera umilitá e pazienzia a portare le fadighe che sente nella mente sua; resiste con la vigilia e umile orazione, veghiando l'occhio de l'intellecto suo in me, vedendo col lume della fede che Io so' suo subvenitore, e che Io posso, so e voglio subvenirlo; apro le braccia della mia benignitá, e però gli li permecto perché sia piú sollicito a fugire da e venire a me.

Ora, quando Io giacevo inferma della infermitá della negligenzia e di molta ignoranzia, e tu, soavissimo e dolcissimo medico, Dio etterno, m'hai data una soave, dolce e amara medicina, acciò che io guarisca e mi levi da la mia infermitá.

E però sonno molto singularmente amati da me, per la dignitá nella quale Io gli ho posti, che sonno miei unti e ministri, e perché il tesoro che Io lor missi nelle mani non l'hanno sotterrato per negligenzia e ignoranzia: anco l'hanno riconosciuto da me, e exercitatolo con sollicitudine e profonda umilitá, con vere e reali virtú.