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Navigò Pietro di Trapani ver ponente a golfo lanciato; ch'entrato in mare il undici maggio, forte il travagliava un timore di non giugnere a tempo.

Nato intorno al 1435 in Genova od intorno, ché non importa guari, studiò a Pavia, navigò per la sua patria e pe' francesi che la signoreggiavano, e per gli Angioini che essa aiutava, intorno al 1459.

Mentre viveva in tale persuasione, ecco giungere a Musso un messaggiero venuto rapidamente da Lecco colla nuova che s'erano vedute numerose squadre Ducali dirigersi alla volta di Monguzzo. Gian Giacomo e la maggior parte de' suoi supposero sulle prime che tale annunzio fosse cagionato da panico terrore o dai falsi rapporti di qualche contadino; ma a togliere loro ogni dubbio ne pervenne indi a poco un altro, narrando che quel Castello, circondato da ogni lato, era aspramente dai nemici combattuto. Il Castellano, benchè sorpreso da simile inaspettato avvenimento, non si perdette d'animo; destò ne' suoi l'usato coraggio, ordinò le difese ne' luoghi della costiera, e prese seco le migliori squadre che gli rimanevano, navigò a Lecco, per di l

Qui, senza darsi un carico al mondo della galèa nimica che incrociava su que' paraggi e che doveva essere in quel mentre nelle acque d'Albenga, navigò incontro ai nuovi venuti, e, fingendosi mandato dal sopracòmito della anzidetta galèa, li condusse a pigliar terra dov'egli voleva; così impossessandosi delle vettovaglie destinate al nemico e introducendole, per la via di Verezzi, nel Borgo Della qual cosa non è a dire come gli fosse grato e gli dèsse lode il marchese Galeotto, prode tanto egli stesso e largo di encomio coi prodi.

Ed egli così all’albeggiare giunse alla foce; e sopra un tronco tutto ancora lieto di fogliame navigò pe ’l mare, fino ad un’isola dove i naturali erano uomini pieni di tumori e di gozzi, coperti di pelle squamosa, infetti d’una serpigine biancastra e d’una sorta d’elefanzía.

Avendo una tempesta spezzato il suo bastimento contro un banco di sabbia e distrutto tutto l'aver suo, egli, salvo per miracolo colla famiglia, andò a stare a Rotterdam; ma annoiatosi in breve tempo della vita di terra, comperò una barcaccia sconquassata, ricominciò a navigare, rischiò una seconda volta la vita vicino a Dordrecht, e navigò ancora.

Luca Minella, nato nel 1789 a Ortona in una delle case di Porta-Caldara, fu marinaio. Nella prima giovinezza navigò per qualche tempo su ’l trabaccolo Santa Liberata, dalla rada di Ortona ai porti della Dalmazia, caricando legnami, frumento e frutta secche.