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Si aspettavano. Ma nessuno gliene parlava, poichè la principessa rizzava il capo, aggrottava le sopracciglia e tutta la sua fisonomia si chiudeva, s'induriva nello sdegno. Però anche in questi momenti, la bocca rimaneva fresca, viva, divina. Vi ricordate? Aveva quel bellissimo difetto del labbro superiore un po' corto, quasi tirato in mezzo, graziosamente, infantilmente sollevato, lasciando un po' vedere i denti. Non si comprendeva bene il disegno della bocca, ma sembrava purissimo, di un rosso garofanato, tutto vivace, tutto rigoglioso come un fiore pieno di vita. Ebbene, vi era anche questo di bizzarro: che quando la principessa guardava col suo sguardo freddo e laminoso, con lo sguardo diritto ed orgoglioso, allora le labbra si ammorbidivano nel sorriso e quando il suo sguardo si faceva dolce, vagabondando come in cerca d'immagini, allora la bocca non sorrideva più. Singolare e perenne contraddizione fra la parte superiore e la inferiore del volto. Veniva voglia di baciarle le labbra, coprendole con la mano gli occhi o si provava il desiderio di guardarla sino nell'anima, nascondendole la bocca. Ma nessuno ancora aveva osato esprimere questi audaci desiderii. Nascevano gli amori, ma non trovavano la forma per manifestarsi. Non si conosceva ancora troppo bene la principessa: e troppo i suoi lineamenti si urtavano fra loro, nella espressione. Lei aveva il mento energico, che le allungava il volto e dava un pensiero a tutta la fisonomia: quel mento l

Sola. Ritta, immobile in mezzo alla stanza dove l'ultimo bacio di Anne-Marie l'aveva lasciata, ella udiva salire dalla via le acclamazioni e gli evviva. E per un istante si figurò che fosse la fine di un concerto, e che ella ed Anne-Marie salissero in carrozza per tornare a casa. Ecco: la portiera era chiusa, mille visi ignoti sorgevano intorno agli sportelli, ed Anne-Marie, la sua bambina, salutava prima dall'una finestra, poi dall'altra agitando le mani, ringraziando, ridendo... I cavalli partivano, ed Anne-Marie ricadeva indietro tra le braccia di sua madre, nascondendole il viso sul petto con un piccolo sospiro di felicit

Mi provai a disegnare una tela d'idillio, pensai alla bella giovinetta dalle braccia di latte, alla sua fontana sul crocicchio, alle finestre fiorite di garofani; pensai anche a Lei, mi perdoni, amica mia. Ella sa il mio metodo di lavorare; piglio una figura vera e ci filo attorno poesia, seguendone le forme e insieme nascondendole altrui.

Vide prima d'ogni altro il marito, e se ne discostò ratta con immenso orrore. Avvisò accosto a dall'altra parte una donna, e senza nemmeno guardarla in viso, le si gettò fra le braccia, e nascondendole il volto in seno, esclamò in tono di commovente supplicazione: Salvatemi! salvatemi!