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Lo stesso giorno andai a vedere il Museo di pittura. Il Museo di pittura di Siviglia non possiede un gran numero di quadri; ma quei pochi valgono un grande Museo. Vi sono i capolavori del Murillo, e fra questi l'immortale Sant'Antonio da Padova, che ha fama di essere la più divinamente ispirata delle sue creazioni, e una delle più grandi meraviglie del genio umano.

Ed ora parliamo del Murillo col tuono di voce più soave che possa uscire dalla nostra bocca. Il Velasquez, nell'arte, è un'aquila; il Murillo è un angelo; il Velasquez s'ammira, il Murillo s'adora. Le sue tele lo fanno conoscere, come se gli si fosse vissuti assieme. Era bello, era buono, era pio: l'invidia non sapeva dove morderlo, intorno alla corona della gloria egli portava un'aureola d'amore. Era nato per dipingere il cielo. Aveva sortito un genio pacato e sereno, che si levava a Dio sulle ali d'una placida ispirazione; e però i suoi quadri più ammirabili spirano un'aura di modesta dolcezza, che desta la simpatia e l'affetto prima ancora che la meraviglia. Una semplice e nobile eleganza di contorni, un'espressione piena di vivezza e di grazia, un'armonia ineffabile di colori, sono ciò che colpisce a primo aspetto; ma più si guarda, più si scopre, e la meraviglia si trasforma a poco a poco in un sentimento dolcissimo di letizia. I suoi santi hanno un aspetto benigno, che rallegra e consola; i suoi angeli, ch'egli aggruppava con una maestria meravigliosa, fanno fremer le labbra dal desiderio dei baci; le sue Vergini, vestite di bianco e avvolte in un gran manto azzurro, con grandi occhi neri, colle mani giunte, sottili, flessibili, aeree, fanno tremare il cuore di dolcezza e gonfiar gli occhi di lagrime. Egli congiunge la verit

Ci sarebbe da aggobbire a tavolino, chi volesse descrivere tutti i monumenti religiosi di Granata: la stupenda Certosa, il Monte-Sacro che racchiude le grotte dei martiri, la chiesa di San Geronimo dove è sepolto il gran capitano Consalvo di Cordova, il convento di Santo Domingo fondato dall'Inquisitore Torquemada, quello dell'Angelo che contiene pitture del Cano e del Murillo, ed altri molti; ma io suppongo che chi legge sia gi

Egli levò su di lei i neri occhi profondi, ed ella pensò che somigliava al San Sebastiano del Murillo. Il tuo Libro ha inghiottito tutto il bene che mi volevi! disse Aldo. Ma no, disse Nancy, e gli accarezzò la bella fronte. Ma se sei tu, se è la tua presenza, la tua arcangelica bellezza che mi ispira e mi aiuta a scrivere! Aldo sospirò.

Nel caso di Pierre Loti noi vediamo l'influenza d'un'altra causa. Come artista, egli ama e difende la vecchia Spagna pittoresca, cavalleresca e poetica, la Spagna di Cervantes e Lope de Vega, di Velasquez e di Murillo; la Spagna di Granata e dell'Escurial.

Le cappelle sono degne della chiesa: vi sono profusi i capolavori di sessantasette scultori e di trentotto pittori. Il Montanes, il Zurbaran, il Murillo, il Valdes, l'Herrera, il Boldan, il Roëlas, il Campana, v'hanno lasciato mille traccie immortali della loro mano.

Oh, un marito non si sarebbe fatto aspettare!... Anzi, non avrebbe avuto che da scegliere!... E Lalla si guardava attorno cogli occhi belli che vedevano, che scoprivano tutto, anche quando li teneva abbassati e raccolti, con quell'aria modesta che la faceva somigliante ad una Vergine del Murillo.

Fui a vedere il Convento dove il Murillo, dipingendo un quadro sopra un altar maggiore, cadde dal palco, e riportò la ferita, che fu cagione della sua morte. Feci una corsa nel Museo di pittura, che contiene alcuni bei quadri del Zurbaran. Entrai nel Circo dei tori, che è tutto di legno, e fu costrutto in pochi giorni per offrire uno spettacolo alla regina Isabella.

Un altro capolavoro del museo dell'Aja, è un quadretto di Gherardo Dov, l'autore della celebre Donna idropica, ch'è nel Museo del Louvre fra i quadri di Raffaello e del Murillo; uno dei più grandi pittori di scene intime della scuola olandese, e il più paziente tra i più pazienti artisti della sua patria. Il quadro non rappresenta che una donna seduta vicino a una finestra, con una culla accanto; ma in questa semplicissima scena, v'è una così cara e santa aura di pace domestica, un riposo così profondo, un'armonia così amorosa, che il più ostinato scapolo della terra non ci potrebbe fissar gli occhi senza sentirsi nel cuore un desiderio irresistibile di essere colui che manca ed è aspettato in quella stanzina quieta e pulita, o almeno di poterci entrare per un momento, anche di soppiatto, anche colla condizione di starci rannicchiato nel buio, pur di poter aspirare quel profumo di felicit

Non accadeva sovente che Paquita uscisse sola, ma pochi giorni dopo la scena narrata andò, senza che la nonna si decidesse ad accompagnarla, a trovare una sua amica, figlia di un antiquario, la cui bottega era situata nel quartiere elegante e perciò ad una certa distanza. Era una giornata caldissima, e quando ella giunse, fu felice di potersi riposare nel patio al quale si penetrava dal fondo della bottega, e dove una piccola fontana tranquillamente zampillante nel mezzo procurava una benefica frescura. Una porta aperta permetteva facilmente di vedere quelli che entravano nella bottega, senza essere veduti. L'antiquario faceva dei buonissimi affari ed infatti nessuno possedeva una ricca collezione di armi antiche, di vasi, di mobili, nessuno sapeva meglio di lui vendere dei Murillo in gran copia ai forestieri. Le due ragazze ciarlavano gi