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«Chi è costui che ’l nostro monte cerchia prima che morte li abbia dato il volo, e apre li occhi a sua voglia e coverchia?». «Non so chi sia, ma so ch’e’ non è solo; domandal tu che più li t’avvicini, e dolcemente, che parli, acco’lo». Così due spirti, l’uno a l’altro chini, ragionavan di me ivi a man dritta; poi fer li visi, per dirmi, supini;

Ricordavo qualcosa di simile pel concetto, una novella del Tolstoj, che appunto descrive il terrore della morte nella persona di un uomo di et

In tal modo si annoierebbe nessuno, compreso il malato. Maddalena però, la sorella maggiore di Elisa, nostre conoscenti, non la pensava come noi. Essa avrebbe desiderato un preavviso, poniamo di un anno, onde potere in termine utile, prepararsi alla buona morte..... Ogni testa ha il proprio modo di pensare. Tot capita tot sententia.....

29 Il cavallier buon conto ne rendette, che ben conoscea tutta quella corte: e narrò di Ruggier, che contrastette da solo a solo a Mandricardo forte; e come egli l'uccise, e poi ne stette ferito più d'un mese presso a morte: e s'era la sua istoria qui conclusa, fatto avria di Ruggier la vera escusa.

La vita m'è per ogni rispetto molesta: restando in vita, mi sarebbe il vivere piú acerbo d'ogni acerbissima morte; sarei una che morisse mille volte il giorno senza poter morire; solo nella morte può esser la mia pace e la mia requie. Onde essendo risoluta morire, tardando mi uccido prima che mora: ogni momento che tardo m'è una morte; il pensar a morire è il maggior travaglio che sia nel morire.

«Dalla mortegridò lo scudiero. Qual fu il senso segreto di Yole a questa voce, e a questa sentenza? E' fu tal senso, che favella umana non può riferire; la quale cosa crederemmo piet

Non c'era altro che una speranza, poggiata sulla paura che il vecchio Vitali aveva grandissima della morte, e sul terrore che gli metteva addosso il pensiero della dannazione dell'anima.

"E tien lungi l'April, che in forma nova, "Aimè, mutar si deve! "Deh!... Tien lungi l'Aprile!... Ave, o Signore! "Noi siamo lieti della nostra sorte... "L'April tien lungi, chè mutarci in fiore "Vuol dir darci la morte!" Milano, giugno 1875.

Ed anni ed anni persi nel tempo, ed ella anche si perde.... .... Ma sussulta. Il fanale è presso a morte nel primo sole. Trepida, la nottola urta al muro, e dilegua senza motto, mentre al giorno la vita apre le porte. E riconobbe il canto di Fiorella, che fu tant’anni in carcere. Serena e fioca,

Da indi scese folgorando a Iuba; onde si volse nel vostro occidente, ove sentia la pompeana tuba. Di quel che col baiulo seguente, Bruto con Cassio ne l’inferno latra, e Modena e Perugia fu dolente. Piangene ancor la trista Cleopatra, che, fuggendoli innanzi, dal colubro la morte prese subitana e atra.