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11 So ch'io m'appiglio al torto; e al torto sia: e ne morrò; questo mi sconforta, se non ch'io so che per la morte mia bella donna ha da restar poi morta. Un sol conforto nel morir mi fia, che, se 'l suo Polinesso amor le porta, chiaramente veder avr

Ei diè lor caccia, e dissipati a pieno, Parte i Turchi ha sommersi in mezzo l'onda, Ed or sen viene a noi come baleno A quì rinovellar strage profonda; Intanto col valor ch'avete in seno La patria in gran fate gioconda, O vero in sul morir prendiam diletto Per bella piaga, che ci splenda in petto.

Accompagnandolo alla carrozza lo confortavo con l'adagio che un bel morir tutta la vita onora. Però quell'afflitto d'un tratto si rifece snello, e pel sùbito fulgore degli occhi scopersi dalla punta di un'ala il pensiero d'irsene a Napoli per altra via.

È verso le sette e mezzo che la sora Peppa comincia a brontolare. La sora Peppa non è la sorella, non è la moglie del Paolo, che ha giurato di morir celibe, ma il nome di una grossa cocoma di rame, dai fianchi larghi, dal labbro sporgente che, secondo l'idea di don Procolo, aveva in quei tempi una grande somiglianza colla sora Peppa Schineardi, priora di S. Maria Segreta. Son cose, (direte) piccine di gente piccina; ma abbiamo noi forse ricevuto dal genio nostro l'incarico di costruire il Sopra-Uomo? mai più. A noi piacciono gli uomini come natura li fa, presso a poco come a don Procolo piacevano i navicellini appena usciti dal forno. Solamente procuriamo di raccogliere in questi modesti documenti qualche ultima nota della semplice bonariet

So ben che morte sola Può dar fine al martir, posa al cordoglio, Ma sol per piú morir, morir non voglio....

Muoja chi non vuol vivere!... I piagnoni, Non morti, io li detesto!... Io sparirò pria che i capelli bianchi M'abbian cinta la fronte, ed ho poche ore, Ma vo' morir colla testa sui fianchi Ignudi d'una donna amata e bella, Ripetendo le libere canzoni Di mia mente rubella! Milano, dicembre 1876.

infiammò contra me li animi tutti; e li ’nfiammati infiammar Augusto, chelieti onor tornaro in tristi lutti. L’animo mio, per disdegnoso gusto, credendo col morir fuggir disdegno, ingiusto fece me contra me giusto. Per le nove radici d’esto legno vi giuro che gi

Oh!... Tremiamo!... Nel sacro nome di questa legge, Che prodiga i suoi doni e che tutti protegge, Forse, un giorno, può insorgere questo popol di schiavi! L'ire represse in Furie posson mutar gli ignavi! I fucili cadranno dinanzi alle bidenti! Come i patrizii antichi, i borghesi piangenti Bacieranno i figliuoli per morir di mannaia!

Ed io vorrei morir mille volte prima che ciò m'accadesse. Voi altri signori ricchi stimate poco l'onor de' poveri; e noi poveri gentiluomini, non avendomo altro che l'onore, lo stimiamo piú che la vita. Però lo priego ad ammogliarsi con le sue pari e lasciar che noi apparentiamo fra' nostri.

Aveva risoluto di fuggire, d'andare a morir dimenticato, lontano da casa, in un paese, dove combattendo per una patria non sua, potesse presto finire la vita; pensava di sottrarsi così alla sorte che lo aspettava, a un sagrificio per lui insopportabile.