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Infatti lo stesso Morgari ebbe a dichiarare nelle sue commemorazioni e conferenze: Essi, i socialisti, essere i veri repubblicani, giacchè vogliono la repubblica non come fine, ma come mezzo, che apre la via al fine di togliere, insieme al re, gli altri piccoli re di officina, di latifondi e di banche.

Che oltre a ciò in Milano risiedè fino dopo la sommossa il noto Pietro Gori, maestro e riorganizzatore degli anarchici, e sull'appoggio e concorso di costoro, sempre pronti al disordine, alla devastazione ed al saccheggio, potevasi sicuramente contare, tanto più che col Gori, e coll'Amilcare Cipriani (qui di passaggio nell'aprile ultimo decorso), e con gli altri anarchici, vivevano i socialisti in buon accordo, giacchè di costoro il Morgari dice: non sono cattiva gente e lavorano essi pure per il bene della societ

Il Morgari può dirsi fosse nella citt

Il Morgari è, al pari del Turati, socialista, attivo propagandista del suo partito; quando scoppiarono i disordini in Milano, si trovava a Torino, di dove partì dopo che i giornali di quella citt

Ma per quanto riguarda il Morgari la sua colpabilit

Il Pubblico Ministero nella causa contro: De Andreis Luigi, fu Giuseppe, d'anni 47, nato e domiciliato in Milano, ingegnere; Turati Filippo, fu Pietro, d'anni 39, nato a Canzo, domiciliato a Milano, avvocato; Morgari Oddino, fu Paolo, d'anni 33, nato a Torino, domiciliato a Roma, pubblicista;

Ritenuto che dalla istruita procedura risulta che fino dalla prima gioventù i tre imputati De Andreis, Turati e Morgari si dedicarono quasi interamente alla politica, e con la loro attivit

Considerando che dietro le risultanze sopra indicate gli imputati De Andreis, Turati e Morgari sono incorsi nei delitti previsti dagli articoli 134 e 252 del Codice penale. Considerato che la Camera dei Deputati nella seduta del 9 luglio corrente ha accordata l'autorizzazione a procedere contro di essi.

Visto l'articolo 544 del Codice penale per l'Esercito, pronunzia l'accusa contro i deputati De Andreis Luigi, Turati Filippo e Morgari Oddino per i delitti previsti dagli articoli 134 e 252 del Codice penale comune, perchè col mezzo di opuscoli, discorsi e conferenze, col mezzo dell'istituzione di circoli, comitati, riunioni e leghe di resistenza, ed allo scopo concertato e stabilito fra essi ed altri capi ora latitanti di partiti sovversivi di mutare violentemente la costituzione dello Stato e la forma di Governo, riuscirono a suscitare la guerra civile ed a portare la devastazione ed il saccheggio nella citt