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E Sanzio, e Michelangelo Non eran polve ancora Quand'ella in Francia e in Anglia Vide la prima aurora; E, mentre di Giansenio La pura man guidava, Fremeva e palpitava D'Amleto col cantor. Poscia amò i nèi, la cipria, Le satire mordenti; Chiamò gli Enciclopedici In sale aurate e olenti; E, per fuggir degli Arcadi L'inesorabil belo, Della Germania al Cielo Cercò sorti miglior.

Fantastica fuga d'una poltrona con relativo sedentario, le gambe prese nella coperta, davanti al fuoco del camino. Le truppe si concentrano in un immenso prato di monte Galdella, orlato di squadroni di cavalleria. Si indovinano i cavalli sotto gli alberi. Fiati, fiati di fieno, sterco, piscio, acri ammoniacati mordenti. Agitazioni di groppe e code sventaglianti.

Voi avete recato sulle mense delle gelatine confortanti, delle pesche col rosolio, delle ciambelle leggermente pepate; io dei salsicciotti saturi di grosso sale, delle polpette ripiene di senape e di droghe mordenti. Il fatto rappresenta una antitesi, ma esso deriva da una identica convinzione.

Volo a tratti per zone ancora intatte.... Ecco l'acredine soave e carnale dei fieni. Poi tutto si mescola, e la sintesi disordinata degl'ingenui fetori. e dei mordenti profumi mi s'accanisce nella testa e mi sconvolge il sangue!... E' quasi mezzogiorno.

Che ne la rossa mischia A voi mordenti il fango de la via, In canto di letizia Il rantolo mutò de l’agonia. in Val Ganna Senza gloria di marmi e senza croce, Qui ove giunge al tuo cor, lieve su i venti, De l’alpine freschissime sorgenti L’eterna voce; Qui fra i macigni ruïnosi e foschi Guatanti dal silenzio de le alture I vellutati pascoli e le oscure Linee de’ boschi;

Il volto solcato da rughe mordenti, i capelli bianchi, la barba bianca scomposta, la schiena curva innanzi tempo, davan l'imagine della decrepitezza; le mani stesse eran secche e gonfie di grosse vene; e i denti eran caduti tutti.

5 Come soglion talor duo can mordenti, o per invidia o per altro odio mossi, avicinarsi digrignando i denti, con occhi bieci e più che bracia rossi; indi a' morsi venir, di rabbia ardenti, con aspri ringhi e ribuffati dossi: così alle spade e dai gridi e da l'onte venne il Circasso e quel di Chiaramonte.

Giunsi in alto per ripido sentiero, E grigio ancor sul capo ho l’orizzonte. So dei roveti le mordenti spine, So l’arida tristezza dai deserti: Non rispecchio il seren dei cieli aperti, Ma porto il lutto nel guardo e nel crine. Linatori sbucanti da la terra, Vittime scarne e intrepidi ribelli Dal labbro audace e dai grand’occhi belli Ove raggia un desìo di santa guerra,