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Dacché nella famiglia umana, vi furono uomini che svestirono le forme umane per farsi impostori, cioè preti, dacché vi furono preti nel mondo, vi furono torture.

«Meglio rispondeva essa meglio non aver figliuoli, o non essere al mondo a vederli infelici

Gil Garcìa, tutto il mondo è paese; aveva risposto l'Almirante. E Valladolid è una gran capitale, se ha la tua casa per reggia.

Il che torna a dire che, se era innamorato sempre della marchesa di San Ginesio, era anche pronto ad intenerirsi per tutte le bellezze titolate di Torino, dell'Italia e del mondo. Benedetta gioventù, quando ci si mette!

Lo buon maestro a me tutto s'accolse, dicendo: <<Di` a lor cio` che tu vuoli>>; e io incominciai, poscia ch'ei volse: <<Se la vostra memoria non s'imboli nel primo mondo da l'umane menti, ma s'ella viva sotto molti soli, ditemi chi voi siete e di che genti; la vostra sconcia e fastidiosa pena di palesarvi a me non vi spaventi>>.

Era vantaggio non giammai fondarsi Tuoi regii alberghi e tue superbe mura, Rodi, s'al mondo acerbamente farsi Doveano specchio di crudel ventura. O pensier di mia vita al vento sparsi! Ma quale alma qua giù vive secura? Ciascuno in terra è condannato in guai; E fora meglio non ci nascer mai.

Lavora dunque, disse, e la baciò. Nulla deve interrompere la tua opera. No, no, nulla al mondo! disse Nancy. Nel dirlo uno strano brivido passò in lei, un rapido battito le scosse il cuore, e sentì la radice dei suoi capelli rizzarsi come tante piccole spine. Poi più nulla.

FILIGENIO. Come volete rubbarmi, se sto in cervello e mi guardo piú di voi che di tutti i ladri del mondo? FORCA. È deliberato scassar lo scrittorio, se non lo può aprir col grimaldello. FILIGENIO. Ma come mi accorgeva del fatto, come andava il fatto per voi? FORCA. V'attossicavamo. FILIGENIO. Al suo padre questo? ahi, figli iniqui! or non dovea cosí scelerato pensiero indurgli terrore?

Il mondo alla rovescia, uno scombussolamento generale: i professori di matematica impallidivano, gli alunni erano licenziati dalla scuola, le madri non sorvegliavano più le figliuole, le mogli si gittavano nelle braccia dei mariti, gli amici si abbracciavano cordialmente, i vetri tremavano e di notte ci si vedeva meglio che di giorno.

«Dedito ad una vita di sacrificio e di fatica, scrive l'antico Direttore della scuola mineraria di Caltanissetta isolato per intere settimane dal mondo, separato per più giorni dalla sua famiglia, l'operajo delle miniere in Sicilia vuole ad ogni costo i suoi giorni di riposo e le sue feste; talora in queste è troppo spendereccio e cerca di compensare le durezze della vita di operajo, nella settimana, con un certo benessere e coi piaceri, che più ama nei giorni ch'è al paese.... Noncurante dei pericoli, ai quali è continuamente esposta la sua vita, conta poco questa per e per gli altri, anche quando è fuori della miniera, e malauguratamente spesso si lascia trascinare dagli impeti dell'animo a sacrificarla. Ma è per sua natura generoso, mai vile; affronta a viso alto dieci avversarî, non soverchia col numero i deboli. Trattato bene si affeziona a chi lo rispetta, a chi lo stima, ed è capace di ogni atto di coraggio; trattato con sprezzo e con durezza, si ribella e si vendica. Riconosce la superiorit