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Solo la Francia, che l'iniziò prima in Europa, dopo quasi un secolo di tragiche prove, attraverso sanguinose ecatombi e rovine economiche è giunta finalmente a costituirsi in repubblica, ma con così debole maggioranza di voti e fiacca compagine di sentimenti, che i residui monarchici possono ancora atterrirla minacciando o rallentarle la vita con opposizioni parlamentari, mentre gl'informi detriti rivoluzionari, che non hanno in essa potuto organizzarsi, l'osteggiano avvelenando le idee delle quali vive.

E fu di sera appunto, sorbendo il moka, quella volta che cominciò a tirarne giù, senza un motivo, di cotte e di crude, addosso ai piemontesi, ai monarchici ed ai fedifraghi; tanto che un giovinetto, il quale sedeva ad un tavolo vicino, stomacato da quella retorica balorda, si alzò d'un tratto e venne a gridargli sotto il muso che «parlando in quel modo, il signore era un vigliacco!...»

apostati, ribelli. Noi, serbando fede al nostro ideale, ci serberemo il diritto di non apporre il nome nostro in calce d'inni monarchici; di non dire oggi ai nostri concittadini: vogliamo che siate Regî e non altro; di esprimere pacificamente, conquistata l'Unit

Il suo fortunato rivale e successore nella condotta del partito, non ebbe da stare molto più allegro di lui. Quello era un momento critico per la parte nera. Speranze nuove allargavano i cuori; molto si aspettava dal terzo Napoleone, e nel Parlamento italiano, per prepararsi ai felici eventi, si facevano alleanze fin allora insperate, tra liberali temperati e liberali più caldi, come fuori del Parlamento tra repubblicani e monarchici. Che cosa poteva fare l'esercito della reazione, davanti a una così larga sollevazione di coscienze infiammate, frementi patria, indipendenza, unit

E tra noi? Ah! qual cumulo di rimorsi dovrebbe opprimere un giorno se i coniatori di circolari potessero esserne capaci mai l'anima di questi gazzettieri monarchici che diffondono l'immoralit

È un fatto: la polizia degli antichi sovranucci, che i monarchici d'oggi gabellano per tiranni e per despoti, non hanno mai usato dei modi schifosi che usano i questurini del nostro beatissimo regno: quando uno capita per caso tra le loro mani, può attaccare un voto, se per lo meno non ci lascia una costola, chè questa gente è molto feroce... quando l'individuo è in ceppi e puzza un tantino di repubblicano!... Chiuder gli occhi sui gallinai, fare il manutengolo ai ladri è permesso, ma lasciare in santa pace un soggetto pericoloso, un uomo che sbraita sempre perchè vuole esser riconosciuto per uomo... oh! questo è troppo!

Le riforme verranno un po' alla volta, essi dicono; bisogna tener conto dei pregiudizi e degli interessi; e, mentre distribuiscono i portafogli e mandano i loro amici nelle prefetture, tutti gli ingranaggi monarchici che essi non hanno osato di spezzare, si muovono.... E continua a funzionare la macchina di prima!

Assedio di Roma. Comprendo ottimamente la impazienza di coloro, che male ponno aspettare al canapo la storia di quanto il popolo oprò per avere Roma, e tenerla sostenendo il memorabile assedio, e di quanto sta per operare la monarchia, che se n'è accollato il compito: però importa non arrecarsi degl'indugi da un lato, perchè innanzi tutto bisogna che aggiustiamo qualche partita con Roma; dall'altro, perchè se dobbiamo compire il libro col racconto dei gesti monarchici per salire al Campidoglio noi potremo attendere un pezzo.

Curiosa, che, frammezzo a tanti ricordi monarchici, facciano capolino anche i repubblicani!

Io vi predissi la prima; ed or vi predirei la seconda: ma non oserete. Voi siete, o monarchici, diseredati d'iniziativa. Nessuno agir