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Detto fatto, la proposta venne accolta: era deciso che i moblots fossero gli jocrisses del momento; di più il biondino in questione era un'individuo rubicondo e pasciuto, un traccagnotto che avrebbe fatto figura a vender castagne e polenta in mezzo ai buzzurri; le stesse donne mentre ne accettavano le gentilezze lo canzonavano dietro alle spalle.

Che gusto schiaffeggiare un'eroe di Mentana, sputare in faccia a un difensore del papa!.. E come se ne andò scorbacchiato e confuso!... Traballava come un briaco e non si azzardava ad alzar gli occhi. Noi eravamo rimasti padroni del campo: in cinque avevamo messo in fuga una ventina di moblots. Che bella vittoria!

I moblots si erano addossati ai lati della piazza, mettendo in fasci i loro fucili e intuonando ad ora ad ora la Marsigliese... ci voleva il loro coraggio!... Questi canti che mai eransi da loro uditi, durante il pericolo, fecero saltare a qualcuno dei nostri più bizzoso, il pulcino, e quindi lotte con scambi di pugni, subito appacificate dai superiori: qualcuno altro per far la burletta si divertiva a vociare: Les Prussiens, les Prussiens e compagnie intere scappavano, poco curandosi dei loro armamenti: ma allorché potemmo ammirare una fuga dirotta, si fu, quando un cavallo del treno, lasciato in balìa di se stesso si diè a saltare a scavezzacollo in mezzo alla piazza.

Ansioso di terminare la burla, giunsi a farmi strada in mezzo a quel diascoleto: a tentoni trovai il tavolino, tolsi via il tappeto e la luce fu fatta. I moblots accettarono la burla: bisogna convenire che non sangue, ma acqua di malva avevano nelle loro vene.

E i popolani abbassavano il capo, quando noi si passava, che la maggioranza dei Digionesi era republicana: e lo svelto ed allegro Garibaldino era divenuto sornione e lo vedevi trascorrere colle mani in tasca, col berretto sugli occhi e mordendosi i labbri, e ad ogni poco sentivi ripetere, commiserandoli, i nomi dei prodi caduti... solo i volti dei moblots brillavano per insueta gaiezza... non ci era più dubbio.

Si trattennero una mezzora; dissero, secondo il solito, ira di Dio dei Prussiani, canzonarono i moblots inalzarono al cielo i Garibaldini; parlarono dell'Italia e del desiderio intensissimo che aveano di vederla, mi fecero con mille moine trangugiare altri due bicchieri di tisana, e protestando di non volere più oltre importunarmi, si accomiatarono, promettendomi di tornar la sera a farmi visita.

Il nostro ingresso non provocò certamente una dimostrazione: le donne rimasero indifferenti: i moblots facendoci il viso dell'arme ogni tanto ci occhiavano a squarciasacco: per far qualchecosa ordinammo da bere e uno dei nostri andò al pianoforte.

Entrammo in una bella sala, circondata da divani in velluto, tutti occupati da moblots d'ogni grado, intenti a ber della birra e a far la corte alle damigelle: una ventina di bottiglie stappate erano disposte in batteria sul tavolino; sei erano le disgraziate, passabili ma avvizzite; in un canto ve ne era una ubriaca; quasi tutti fumavano cigarettes; predominava sulle altre un'Alsaziana, bella, ma stupida... una vera rosa del Bengala; bellezza senza profumo: la degnava solamente con gli ufficialetti, a cui ogni poco chiedeva da bere.