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»Oh se potessi rifabbricare il passato!... Che i miei figli ignorino dunque.... Io vi confidai ogni cosa, perchè, se il duca mio fratello provasse un sentimento di piet

Se io avessi pensato, che care Fossin le voci dei sospir miei in rima, Fatte io le avrei dal sospirar mio prima In numero più spesse, in stil più rare.

È una sorpresa che io preparo a' miei poveri tribolati. Essi non sanno che al presente io giro per la citt

«Dormi a l’ombra de’ miei lunghi capelli, de’ miei lunghi capelli zingareschi, piccolo bimbo tutto mio, da i freschi labbri e da gli occhi regalmente belli: quando tramonter

Se non m'inganno, la vostra Fidelia deve aver compiuto i diciannove anni... Ella è nata nel 1963, all'epoca in cui ebbi anch'io una figlia... una figlia che si chiamava Stella... no... mi inganno... Giacinta... o piuttosto Camelia... Questi tre nomi c'erano nella famiglia... e so di averli iscritti ne' miei registri... Ah! voi siete un padre fortunato, signor Proposto... Avete potuto tenere presso di voi una figlia per diciannove anni, mentre a me, de' miei dodici, non ne rimane più uno.

Io v'amai prima che voi fuste; e questo videro e cognobbero questi miei dilecti. E però m'amavano ineffabilemente e, per l'amore che essi avevano, speravano con tanta larghezza in me e in neuna cosa temevano.

POPPEA Deh! soffri, che, s'io pure a' tuoi piedi ora non spiro,... l'ultimo addio ti doni... NER. Oh! che favelli? Deh! sorgi. Io mai lasciarti?... POPPEA A te che giova meco infingerti? Appien fors'io non veggo, signor, che tu, sol per calmar miei spirti, or di celarmi il tuo timor ti sforzi? Non leggo io tutti i tuoi piú interni affetti nel volto amato? occhio di donna amante, sagace vede.

Ma noi, proseguì ridendo come un pazzo, il capitano, stiamo qui a ciaramellare, come se avessimo tempo da buttar via. Statemi sano: io torno ai miei uomini. Addio, dunque, e ancora una volta, grazie! Zitto l

Torino, 1896. Per Giuseppe Garibaldi Invitato a commemorare Giuseppe Garibaldi in questo giorno nel quale ogni cuore italiano risente più viva la tristezza d'averlo perduto, non terrò un discorso ampio e ordinato dell'opera e della funzione storica compiuta da lui, poichè nulla o poco oramai ne rimane a dire che non torni superfluo a un uditorio di italiani colti. Parlerò il linguaggio facile e caldo del patriotta, che, invece di dissertare sul passato, lo risuscita, lo rivive e lascia andar tutta l'anima all'onda degli affetti e delle memorie. Spero, così parlando, di consentire alla disposizione d'animo dei miei uditori, ai quali non parr

CLERIA. Io cenni? io atti? veramente sei fuor di cervello. PARDO. Orsú, non moltiplichiamo in parole: figlia, sali su. Tu, Pedolitro, poiché sei forastiero, vieni a desinar meco. PEDOLITRO. Ho desinato. Andrò per saper alcuna novella de' miei. PARDO. Potrete voi e vostro figlio fermarvi in casa mia e riposarvi, e poi a bell'aggio andar cercando de' vostri parenti.