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«Sfilano davanti a noi numerosi paesaggi. Colli verdi ed ameni, montagne brulle e nevose; cieli limpidi e sereni, cieli plumbei corsi da nubi scapigliate; distese d'acque calme, azzurrine, ridenti; acque sconvolte dalla bufera, il lago nero e imbronciato. E poi aurore, meriggi infocati nelle solitudini dei campi, tramonti. Una variet

Io sono il futurista possente e invincibile tratto in alto da un cuore instancabile e folle. È perciò che mi siedo alla tavola dell'Aurora, per saziarmi alla sua mostra frutti multicolori. Schiaccio i meriggi, fumanti piramidi di bombe, scavalco i tramonti, eserciti sanguinanti in fuga, e mi trascino dietro i singhiozzanti crepuscoli nostalgici..

Gli azzurri suoi occhi intrisi d'oblio? ... E non seppi goderne!... Ero cieco, mio Dio!... Nei tepidi meriggi, a primavera, sulla soglia, Josie mi porgeva le labbra attente e gli occhi suoi, prigionieri adorati del mio sogno.

Nei caldi meriggi dell'estate specialmente, egli raccoglieva i suoi parrocchiani all'ombra maestosa delle quercie e, umile in mezzo agli umili, parlava loro da fratello a fratelli, usando il dialetto famigliare a tutti, evitando le citazioni, servendosi della parola del Signore nella sua forma più umana per poter giungere fino all'ultimo dei cuori, fino al piccoletto cuore dei fanciulli a cui egli permetteva di trastullarsi intorno a lui.

Io conosco la sferza arroventata Dei meriggi brucianti, Dell’uragan che scroscia a la vallata Le nubi saettanti. Io so gli olezzi liberi e feraci Che maggio da la terra Con aulenti corolle, insetti e baci Trionfando disserra: E nell’opra d’ogni ora e d’ogni istante Io più m’affilo e splendo; Rassegnata, fortissima, costante, Vo il duro suol rompendo.

Tutto ciò era delizioso nei rosei meriggi dell'autunno, quando le due sorelle riposavano in mezzo al fieno raccolto e il profumo penetrante di esso si mesceva alla ebbrezza dell'ora e dell'et

"Nel silenzio immane di quel cielo autunnale, sempre ineffabilmente triste, nelle tinte grigio-rossastre delle tarde albe, nell'azzurro profondo e metallico dei tiepidi meriggi, nei vapori violacei della sera, nelle nuvole gravi dei giorni cattivi, quando l'umido irrorava quel rigoglio selvaggio di vegetazioni rossastre, traendone acuti profumi di profonda solitudine, il pensiero di Pietro lavorava, lavorava, dietro quell'idea fissa, dolce e tormentosa nel medesimo tempo.

Il Dio dei Meriggi. Viene, viene correndo lungo le spiagge! Viene sul vento di porpora e d'oro! Viene, il vermiglio Iddio, solcando le sabbie!... Lo sento!... Le mie orecchie risuonano e ronzano, scoppiano, le mie orecchie, al tonante fracasso che da una roccia all'altra rimbalza e varca i promontorî! Le rocce sono colpite da uno stupore solare... Cielo!

Sotto i boschi densi d'ombra sostavano negli ardenti meriggi, e come le piccolette si divertivano a rincorrere le farfalle ed a snidare i grilli, egli ne prendeva argomento per spiegare le leggi dell'amore universale, per istillare nei giovani cuori la piet

Come cieche galoppano in fila, le muraglie dagli occhi bendati di candide tele e di calce viva... giù, giù, verso il mare, sotto l'esplosione fatale dei meriggi!... E il mare infocato non è più che la polvere di brace e d'oro, che i passi pesanti del Dio sollevarono...