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O hai ricevuto una epistola del tuo Mentore, o gli hai scritto le diceva di Reana. E fremeva, pur non osando, dopo il rabbuffo avuto, insistere per conoscere il tenore di queste corrispondenze. Fu la Teresa stessa che un giorno, sorpresa da lui nel punto che stava per chiudere una lettera destinata al conte, la tirò fuori spontaneamente dalla busta e gliela diede fra le mani.

Grazie, babbo rispose la principessa baciando questa volta suo padre sulla fronte. Se codesto cavaliere cui mi cucite alla gonna è un vecchierello, io lo stancherò, lo sfiaterò... lo farò crepare in tre giorni. So pur troppo che tu sei una brigantessa rispose il re. E prevedendo precisamente codesto, io ti ò destinato un Mentore di venticinque anni: il duca di Balbek. Alla buon'ora!

Soave Mentore, mi inchino alla vostra saggezza, ma non abbiate paura della corsa. Essa è una preparazione alla vita.

Di V. E. Napoli, 18 Agosto 1798. Principessa della Trabia. Palermo. Lasciamo la Biblioteca Trabia-Butera e rechiamoci alla Biblioteca Comunale, ove il Mentore del futuro letterato ci conservava tesori di erudizione contemporanea. Il Diario palermitano edito ed inedito tante tante volte sopra ricordato del Villabianca ha delle vere ghiottornie del genere.

La ragione c'è, e la so ben io... Non impacciartene dell'altro tu, che per quello ch'io ti domando... Vorresti farmi da Mentore? Questo duello ti dico io che è inevitabile... È stato lui, Alberto, quello che l'ha voluto... Io ho fatto di tutto per esimermene; sono stato rimessivo fin troppo; Nori ha persistito; mi ha mandato a sfidare, stamattina son venuti i suoi padrini e fra un quarto d'ora torneranno per intendersi definitivamente coi miei, dei quali tu sarai uno e B. l'altro. Siamo gi

Dunque, ritornando laddove mi avete interrotto il discorso, vi dirò che, essendo voi il mio Mentore, mi uniformerò a voi pienamente, e solo mi duole che persistiate a tenervi celato agli occhi del mondo, che bramerei conoscesse in voi il mio unico amico.

Caro signor Basilio, voi sapete che da due anni io mi lascio regolare da voi, e certamente ho ben ragione di ringraziarvi; voi siete il segreto mio Mentore, il mio vero amico, voi mi avete favorito dei vostri consigli e del vostro scrigno. Oh! quanto a quest'ultimo non merita il conto di parlarne.... sempre a vostra disposizione.

A questo modo Macchiavelli sperava di poter diventare il Mentore del nuovo Telemaco. Ma procrastina tanto che Giuliano muore. Allora risolvendo di dedicarlo a Lorenzo vi antepone una lettera e forse non manda mai l'uno l'altro, giacchè non si è mai saputo se Lorenzo accettasse la dedicatoria o prendesse conoscenza della scrittura.

Così dicendo, il Mèntore, pigliato per un braccio l’amico, lo trasse con fino all’orlo del fosso, ove calarono prestamente ambidue, andando a nascondersi dietro uno svolto di muro.

Superbo di farla da Mentore o meglio da Mefistofele, io ripresi: Il signor Angelo vi tratta come un cane; mostrategli che siete un uomo col respingere i suoi oltraggiosi beneficii; lasciate la sua casa, buttate il suo pane e fate da voi. scommetto ch'egli non vi correr