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Ma, vergogna a dirsi! i preti i primi, poi i vecchi gentiluomini, da ultimo i più giovani, cominciarono a parlar basso, tra loro, a buccinare freddure, a dar sulla voce ai più volenterosi fra i popolani: e quando sulle vette di Montecalvo, e nella gola di Melogno, apparvero i primi fuggiaschi Alemanni, i quali s'affannavano nella fuga, confusamente; allora quei preti, quei gentiluomini, si chiarirono donnicciolucce da rocca e da presepio.

E così fece, e l'impresa fino ad un certo segno potè dirsi riuscita a bene; ma giunto alla torre di Melogno e veduto come fosse guardato quel passo, gli venne manco l'ardire. Che più? Inoltratosi per malagevoli sentieri a specolar quelle vette, lo vide formicolar di nemici; la croce rossa in campo bianco sventolava da per tutto.

A' servigi di quel provato uomo di guerra, il nostro Masuccio, se ancora non aveva fatto prodezze, certo ne avea vedute e di molte. Esse per altro non aveano tolto che i genovesi piantassero bastite per ogni dove, a Gottafrigia, al poggio della Croce, che è presso Gorra, sul dorso di Pian Marino, sulle alture di Melogno, a Orco, a Collamonica presso Feglino, nel luogo di Corsi dirimpetto a Carbuta, facendo per tal guisa alla terra assediata una corona di torri. In questo frattempo il Maso aveva combattuto due volte a Rialto e aiutato alla presa di Santino da Riva e di sessanta cavalieri, che sotto il suo comando s'erano avventurati fin l

Di che non durò fatica a uscir dal campo inosservato, col suo compagno; e discesa la costa meridionale del Settepani, andando ruzzoloni parecchie volte, giunsero alle ruine d'una torre che guerniva una gola ai tempi degli Spagnuoli, e si chiamava la torre di Melogno. «Segnatevi disse basso Mattia qui v'ha sempre qualche spirito...»

Il Castagnola sperò di venirne a capo, facendo massa su Carcare; la qual cosa avrebbe persuaso ai nemici, che certamente stavano alle vedette, di andargli a contendere il passo per la via di San Giacomo, mentre egli con una marcia sforzata si sarebbe gittato a ponente, sulla via di Melogno.

Lungo la valle del Calice, che è il braccio occidentale, s'inerpica la strada che mette in Piemonte, contornando il dorso del Settepani alla torre di Melogno. Lungo la valle dell'Aquila, che è il braccio orientale, risale un'altra via che mette in Monferrato, tagliando l'Appennino sotto il monte di San Giacomo. Il castello di Vezzi è a levante di questa via.

Senonchè, per mandare ad effetto quest'altro, gli bisognava allontanarsi con qualche pretesto dal marchese Galeotto e trovare, subito dopo, un cavallo. Ma anco a pescare la scusa per non accompagnarsi col marchese Galeotto e la cavalcatura per andar difilato sulla via di Melogno, che avea presa il Cascherano pur dianzi, o non avrebbe quella sua fuga dal Borgo dato negli occhi alla gente?