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Massaua è l'antica Sebastrium-os, e fu molto fiorente, concorrendovi i prodotti dell'India e dell'Etiopia che qui si riunivano per scambiarsi, e per riprendere poi vie diverse.

Vedemmo una mattina il cielo sparso di macchie nerastre che poco a poco si andarono avvicinando prendendo quasi forma di nubi: erano miriadi di grosse locuste divise in diversi gruppi. Alcune stettero qualche tempo sopra Massaua, poi se ne andarono verso l'interno in cerca di terreni meglio adatti al loro istinto divoratore. Partenza pei Bogos. In carovana. Incontro di scimmie.

E Antonio le parlava di Francesco che era soldato anche lui, e le raccontava che aveva voluto andare a Massaua in un paese lontano lontano, dove si moriva dal caldo, ma per guadagnare di più; e ciò gli dava pensiero perchè le lettere tardavano a venire, e per non vedere inquieta la mamma dovea dirle che aveva avuto notizie, anche se non ne sapeva nulla.

E qui non credo inutile ripetere un consiglio a chi volesse intraprendere simile viaggio, di procurarsi cioè a Massaua tutte le mule necessarie alla carovana e rendersi così indipendente da questi mezzi di trasporto noiosi, dispendiosi e poco sicuri.

La mattina del 14 si levano le ancore, operazione che col progresso egiziano si fa ancora a forza di braccia, e richiede quindi altrettanto tempo che fatica: dopo un paio d'ore appare la costa, si vedono le montagne allo sfondo, si distingue la linea bianca di Massaua, spiccano gli alberi di due bastimenti che vi stanno ancorati; alle undici siamo accanto a loro. Massaua. In cerca di abitazione.

Il giorno 30 arriva una carovana dallo Scioa, con incarico di fare acquisti di oggetti a Massaua; da questa possiamo avere buone nuove dei nostri amici della spedizione geografica, che in parte sono in Ankober, in parte proseguono per Kaffa, ma di tutti le notizie sono eccellenti.

Paradiso dei cacciatori. Arrivo alla Missione. Le propagande. Il villaggio. Usi e costumi della popolazione. Ritorno. Bellezze del paesaggio. Fermata a Kalamet. Nuovamente a Massaua. Una festa originale.

Origine della spedizione. Partenza. A bordo. Alessandria e Cairo. Ziber pacha. A Suez. Nel Mar Rosso. Suakin. Sul postale egiziano. Arrivo a Massaua. Fu nel settembre del 1878 che per la prima volta vidi farsi concreta la speranza di un viaggio in quell'interessante e misterioso paese che per doppia ragione fu detto Continente Nero.

Quei cinquecento soldati, che prigionieri di un'immensa moltitudine non avevano nemmeno rivolto il capo per cercare istintivamente il lido lontano di Massaua, erano l'Italia nuova. Parlamento, Ministero, Monarchia, tutto disparve in loro, davanti a quest'Africa selvaggia che voleva respingerli, e sorpresi si disponeva a trucidarli.

Il giorno 25 discendendo i diversi piani a scaglioni e passando per le alture che ci avevano ospitati la prima notte nell'andata, giungemmo verso mezzogiorno ad Omkullo dove ci rifocilammo per ripartire quasi subito, ed essere così verso le tre a Massaua.