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Se lento amore a lui veder vi tira o a lui acquistar, questa cornice, dopo giusto penter, ve ne martira. Altro ben e` che non fa l'uom felice; non e` felicita`, non e` la buona essenza, d'ogne ben frutto e radice. L'amor ch'ad esso troppo s'abbandona, di sovr'a noi si piange per tre cerchi; ma come tripartito si ragiona, tacciolo, accio` che tu per te ne cerchi>>. Purgatorio: Canto XVIII

risponder lei con viso temperato: «Che farem noi a chi mal ne disira, se quei che ci ama è per noi condannato?», Poi vidi genti accese in foco d’ira con pietre un giovinetto ancider, forte gridando a pur: «Martira, martira!». E lui vedea chinarsi, per la morte che l’aggravava gi

Se lento amore a lui veder vi tira o a lui acquistar, questa cornice, dopo giusto penter, ve ne martira. Altro ben è che non fa l’uom felice; non è felicit

64 Così scornato, di vergogna e d'ira nel viso avampa, e par che getti fuoco; e più l'affligge il caso e lo martira, poi che gli accade in palese loco. Bramoso di vendetta si ritira, a trar la scimitarra, a dietro un poco. Mandricardo in tanto si confida, che Ruggiero anco alla battaglia sfida.

risponder lei con viso temperato: <<Che farem noi a chi mal ne disira, se quei che ci ama e` per noi condannato?>>, Poi vidi genti accese in foco d'ira con pietre un giovinetto ancider, forte gridando a se' pur: <<Martira, martira!>>. E lui vedea chinarsi, per la morte che l'aggravava gia`, inver' la terra, ma de li occhi facea sempre al ciel porte,

Rispuose a me: <<La` dentro si martira Ulisse e Diomede, e cosi` insieme a la vendetta vanno come a l'ira; e dentro da la lor fiamma si geme l'agguato del caval che fe' la porta onde usci` de' Romani il gentil seme. Piangevisi entro l'arte per che, morta, Deidamia ancor si duol d'Achille, e del Palladio pena vi si porta>>.

Rispuose a me: <<La` dentro si martira Ulisse e Diomede, e cosi` insieme a la vendetta vanno come a l'ira; e dentro da la lor fiamma si geme l'agguato del caval che fe' la porta onde usci` de' Romani il gentil seme. Piangevisi entro l'arte per che, morta, Deidamia ancor si duol d'Achille, e del Palladio pena vi si porta>>.

Tra così cari uffici alza languente Lo sguardo alquanto il cavaliero, e mira La bellissima donna, onde repente Si disacerba il duol, che lo martira; Crescere intorno il cor gli spirti sente; Da l'affannato sen largo respira; E sotto gli occhi amati ei si rinfranca. Tanto, ch'a' detti suoi voce non manca.

Se lento amore a lui veder vi tira o a lui acquistar, questa cornice, dopo giusto penter, ve ne martira. Altro ben è che non fa l’uom felice; non è felicit

Se lento amore a lui veder vi tira o a lui acquistar, questa cornice, dopo giusto penter, ve ne martira. Altro ben e` che non fa l'uom felice; non e` felicita`, non e` la buona essenza, d'ogne ben frutto e radice. L'amor ch'ad esso troppo s'abbandona, di sovr'a noi si piange per tre cerchi; ma come tripartito si ragiona, tacciolo, accio` che tu per te ne cerchi>>. Purgatorio: Canto XVIII