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Marrocchetti, Galletti, Arcioni, che comandavano i tre corpi suddetti, gareggiarono di valore e d'intrepidezza. Il capitano Montaldi, uno dei migliori ufficiali di Montevideo, fu il primo che diradò le file di quei reduci valorosi. Alla testa della sua compagnia egli attaccò la destra nemica con tale impeto che la fece piegare sino sulle sue riserve.

Il colonnello Marrocchetti dopo d'aver ordinato ai Legionari di coricarsi, e lasciar avanzare il nemico senza far un tiro, quando questo giunse a breve distanza, ordinò la carica, e come leoni sulla preda, si precipitarono i Repubblicani sui Borbonici, e si portarono a bajonettate sino dentro Velletri.

¹ Il colonello Marrocchetti avanzo delle guerre di Spagna, d'America e d'Africa, comandante la Legione Italiana a S. Antonio, ove fu ferito. Egli dopo di aver servito nella Legione molti anni fu uno dei 78 che da Montevideo vennero in Italia nel 48. Erano intrepidissimi militi.

Nella circostanza che abbiam descritto (Velletri 1849) successe dunque che il corpo principale dell'esercito Romano, fermo a Zaccarolo in aspettativa delle razioni da Roma, perdette un tempo prezioso e ciò fu il motivo d'aver potuto il re di Napoli far la sua ritirata non disturbato. La vanguardia all'incontro, coi suoi pochi cavalieri montevideani, avea trovato nelle tenute cardinalesche, bestiame ad esuberanza con cui fece lauto pasto. E dalle informazioni prese dai viandanti, e gente del paese, il vecchio ed esperto Marrocchetti, conoscendo che l'esercito borbonico preparavasi a ritirarsi, sollecitò come abbiam veduto, e raccolse ciò nonostante sui campi di Velletri un bel frutto della campagna. L'esercito repubblicano giunse tardi alla vista di Velletri, la ritirata era gi

E veramente, padrone di quelle alture, il nemico, colle preponderanti sue masse, ci avrebbe avviluppati e minacciati nella nostra ritirata. Ma in quel punto trovavasi l'intrepido colonnello Marrocchetti¹, comandante della Legione Italiana, e di tutta la vanguardia. Con lui stavano Masina e Daverio, che valevano un esercito.