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Insieme, andarono lontani, nella campagna, e ella non temette di guastare le sue deliziose scarpette dalle fibbie antiche, di impolverare le sue fini calze di seta donde traspariva il roseo del piede: madame la marquise rideva degli spini, della polvere, delle pietre, mentre il suo amante fremeva di gioia a quel riso e baciava la cara piccola donna sotto gli alberi frementi al ponente che veniva dal mare.

Madame la marquise fu così lieta e così felice per quella pioggia che le rovinava la sua bella veste e batteva i suoi piedini in terra e il suo amante, in quell'ora, credette di morire d'amore!

La loro madre li aspettava sotto la marquise del verone, fra un esercito di lacchè e di servi che riempivano l'aria di acclamazioni. La vista di Maud li abbarbagliò tutti. E per questa semplice ragione, la giovane principessa spiacque alla vedova suocera. Il principe condusse Maud nell'appartamento di lei, per riposare, per prepararsi al banchetto ed alla festa di notte che li aspettavano.

Fortunato Lei, signor conte, disse il Vigna che può godere di quella vicinanza e respirare l'ambrosia della dea. Ah, , l'ambrosia; rispose il giovine, col più vanaglorioso di tutti i sorrisi che fiorissero mai sulle labbra ad uno sciocco; d'autant plus que la marquise vous a des négligés adorables.

questa sublime speranza era un inganno; poichè in un giorno inaspettato, impreveduto, madame la marquise fu quella che aveva per tanto tempo invocata e desiderata Giovanni Serra e in quel giorno ella lo amò, con tutto il suo cuore, con tutta stessa. Non più di un giorno: ma completamente, come per una vita intiera.

Eppure la cara piccola donna che portava così dolcemente il nome di madame la marquise aveva amato con sincerit

Era con quella veste di seta che Giovanni Serra, vedendola tutta bionda e gentile, tutta piccola e graziosa, tutta fine e giovanile, con un gran cappello di merletto crema, col vento che sollevava e gonfiava la molle stoffa, in quella veste le aveva dato, il più buono, il più onesto, il più innamorato de' suoi adoratori, le aveva dato il soprannome poetico e quasi fragile di madame la marquise. Dinnanzi al tessuto chiaro e morbido su cui si delineavano delicatamente i fiorellini rosei, Emma Lieti vedeva risorgere nella sua immaginazione la sola figura degna di uomo, incontrata, nella vita, quel Giovanni Serra dai fieri occhi d'un azzurro d'acciaio, dalla figura snella ed elegante, dai capelli che erano passati al castano: quel giovane adoratore così ardente, e così mite, così geloso e così indulgente, così austero per i terribili e continuati peccati di frivolezza che ella commetteva e così disposto irresistibilmente a perdonarglieli. La veste di seta dai tenui colori le rammentava quell'uomo che solo aveva osato rimproverarle l'infinita nullit

Ardevano i candelabri del salone. Crollata in terra, col capo perduto nelle pieghe della veste di seta, con le braccia prosciolte, madame la marquise piangeva, macchiando di lacrime la molle stoffa gi

Ad ogni strepito di carrozza, volgeva il capo dal lato della via. Alle due, una superba vettura a due cavalli si fermò innanzi la palazzina, li cocchiere vociò: la vettura entrò nel giardino. E Sergio vide il principe, cui conosceva di vista, discendere sotto la marquise. Mezz'ora dopo, giunse un coupè. Il cocchiere appellò pure: la porta si riaprì; si rinchiuse tosto.

La Galeotti della Contagion è onesta, pura, gentile, come madame de Lornan, è vedova com'essa; fra queste due figure non c'è che una sola differenza. Madame de Lornan non entra in iscena, non pone nemmeno la punta del suo stivaletto nella casa del contagio, la marquise Galeotti v'entra; il nome della prima non appare neanche sulla lista dei personaggi, il nome della seconda vi campeggia come quello d'una protagonista. Questo è un altro importantissimo segno d'affinit