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LAMPRIDIO. Mira che passeggiar altiero, mira che bravura! SQUADRA. Lasciatelo andar, padrone, ché alla ciera mi par di buono stomaco. TRASILOGO.... Io gli darò a ber un poco d'acqua di legno, che gli lo sconcierá di sorte che per parecchi giorni non gli verrá voglia di mangiare. Ma será meglio che gli parli prima. Dimmi un poco, conoscimi tu? LAMPRIDIO. Io non ti conosco mi curo di conoscerti.

La ho vista ora ora, davanti a l'uscio di casa; pettinava una bambina.... E i famosi uccelletti che mi ha promesso, da mangiare con la polenta? Il parroco mi divertiva per quel passare da una cosa all'altra, senza transizioni, ruzzolando le parole con la stessa nervosit

Il signore fissò: depose la fetta su le altre, non sulla lingua, e in tono di persona seccata disse: Oh, senta, cara signora, che lei mi voglia impedire di fumare, vada anche, benchè questo è scompartimento per fumatori; che non mi permetta di aprire il finestrino per un momento, sia pure; ma mangiare, ah, mangiare... Non parlare con voi. Allora io parlare con voi... oh, corpo di Bacco!

Poi ho cominciato a scartocciarlo con l'intenzione di non rosicchiarne che un angolo e non ho smesso che a tavoletta finita. Ingordo! «Ho passato una buona notte e alla mattina mi sono messo a leggere di gusto. Credendo che fosse permesso a tutti di mangiare del cioccolatte, ho scritto subito a casa di mandarmene due chilogrammi.

PANURGO. È un piacevolissimo buffone che altro di danno non ará potuto fare alla casa che di alcuna cosa da mangiare. Eccoci per rimediare al tutto. GERASTO. Orsú, perché l'inganno avea abbagliato a tutti e ci sono occorsi atti e parole in pregiudicio commune, si perdoni l'un l'altro. NARTICOFORO. Cosí si facci. PANURGO. Cosí si facci.

Ormai, gridava un tale che moriva di inedia, ci mangiamo l'un l'altro, e parlava giusto; noi facciamo come i pesci, piscis pisciculum vorat, colla differenza però che i pesci mangiano per vivere, mentre noi viviamo per mangiare. Molti, per poter pascersi a saziet

Le principali e più frequenti cause dei peccati di lussuria sono: 1. L'intemperanza nel mangiare e soprattutto nel bere. «Il vino è cosa lussuriosa e l'ubriachezza è turbolenta chiunque si diletter

Le immagini della fantasia provenienti dalla stessa sovrabbondanza di materia seminale, o da altra disposizione di corpo; 3. L'intemperanza nel bere e nel mangiare, o le qualit

Giorgi si levò di tasca il coltello, l'aprì, e si mise a tagliare il pane: dette la parte dell'orliccio all'amico, ne posò un'enorme fetta accanto al suo piatto; partì la salsiccia, aspettò, lasciandoci gli occhi sopra, che l'amico si servisse, infilzò il coltello in un rocchio, e si mise a mangiare a bocconi doppi. E che si dice, compare Giorgi, domandò il galantuomo ammiccando.

Le cucine pubbliche, instituite per concorso spontaneo d’uomini caritatevoli, furono in su ’l principio credute dal volgo un laboratorio di tossici. I mendicanti pativano la fame più tosto che mangiare la carne cotta in quelle pentole. Costantino di Corròpoli, il cinico, andava spargendo i dubbi tra la sua tribù. Egli vagava in torno alle cucine, dicendo a voce alta, con un gesto indescrivibile: