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Il cavaliere di Malta si ritirò presto, ordinando al servo ed alla guida di tenersi pronti a lasciar l'osteria l'indomani per tempo. E così fu; poichè le strade, grazie al vento che aveva continuato tutta la notte impetuoso, si erano alquanto asciugate.

E qui bisogna soggiungere, che egli ne aveva quando gliene mandava la famiglia; perchè a Malta vivevano trafficando i fratelli ed un vecchio zio, creduto da molti la provvidenza di questo cavalier vagabondo. L'esser pagato Tristano presso un banchiere inglese, sopra rimesse di Malta, lasciava adito alla seconda supposizione come alla prima.

Il conte di San Giorgio, disse il cameriere di confidenza dell'ammalato, che Vostra Eccellenza mi aveva ordinato di andar a chiamare. E si ritirò per lasciar passare colui che aveva annunciato. Un uomo di circa trentasei anni entrò nella stanza. Era il figlio dell'unica sorella del duca. Vestiva di velluto nero, ed era fregiato della croce ottagona dei cavalieri di Malta.

La duchessa sola forse, diceva tra , sa qualche cosa; vorrei fare in modo ch'ella, tacesse con tutti... col conte di San Giorgio soprattutto, che tanto ama donna Rosalia.... Al suo ritorno da Malta potrebbe.... Basta, proverò ad interrogar donna Livia, e mi regolerò secondo le sue risposte.... Ella è sola. E le si avvicinò senz'altro.

Dopo aver lasciato donna Rosalia, la duchessa si era recata in una sala terrena, la più piccola di tutte, ove abitualmente soleva trattenersi quando era al castello. Quasi all'istante il cavaliere di Malta fu introdotto. Allora donna Livia gli accennò di chiudere la porta; indi: Sedete, conte, gli disse: devo pregarvi di una grazia. Comandate, rispose egli commosso.

Ma egli era allora suo sposo? quali erano state le vicende sue nei due mesi dell'avvenuto ratto e liberazione? Noi potremo saperlo leggendo le seguenti lettere dirette alla madre ed al fratello. Mia cara madre, Malta, li 27 marzo 1821.

Sventurato! morto, credendo che più nessuno della sua famiglia si occupasse di lui.... che suo padre non gli avesse perdonato.... ritirata neppure la sua maledizione.... Rejetto! esiliato!...» Tali idee cagionavano una vera pena al cavaliere di Malta, che rimaneva silenzioso.

Il suo bel volto era grave, tanta convinzione eravi ne' suoi sguardi, la sua voce era persuasiva, che quei due uomini ne furono colpiti; si sentirono tratti ad udirla, senza osare domandar di più. Parlate dunque, signora, disse il cavaliere di Malta. , parlate, ripetè l'ufficiale.

La giovane vedova provò una sensazione penosa. Ah! fu la sola parola che potè pronunciare. Non avrete dimenticato la visita, che poco tempo fa, vi fece un cavaliere di Malta; ei vi confidò che cercava di vostro padre, che lo credeva suo parente. Ebbene?

Ma, disse sommessamente don Francesco a suo padre, è conveniente ch'egli oda?... Oh ! rispose l'ammalato ad alta voce: io lo voglio! D'altronde egli è della famiglia. Ma che avviene? domandò il cavaliere di Malta, accostandosi al letto. Lo vedete, disse il duca con un tristissimo sorriso: sto per morire.