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Ella gicta odore per tucto quanto el mondo, fructo di continue e umili orazioni: l'odore del desiderio, grido della salute de l'anime con voce senza voce umana, gridando nel conspecto della mia divina maiestá. Questi sonno e' fructi unitivi che mangia l'anima in questa vita ne l'ultimo stato, acquistato con molte fadighe, lagrime e sudori.

E questo non è per difecto della luce che si muti piú al cieco che a l'alluminato, ma è per difecto de l'occhio che è infermo. Cosí e' dannati el veggono in tenebre, in confusione e in odio, non per difecto della divina mia Maiestá con la quale egli verrá a giudicare il mondo, ma per difecto loro. Come i danpnati non possono desiderare alcuno bene.

Laonde se Venere con le sue grazie è discesa dal cielo per goder cosí onorata compagnia di gentildonne, le quali con lo splendor de' lor occhi lucenti hanno fatto qui in terra un picciol cielo, se Marte con la sua gloria per sedersi fra questi illustri cavalieri, se Giove con la sua maiestá per starsi fra giustissimi senatori, se Mercurio con la sua eloquenza per aiutar nobilissimi rappresentatori che hanno oggi a recitarvi la favola; non vi debbia esser di maraviglia che vi compaia ancora il vostro Sebeto, picciol fiume e umile bene, ma glorioso e grande per bagnar solo le mura dell'alma cittá di Napoli.

E rendeva grazie a la divina Maiestá, quasi cognoscendo che Dio avesse manifestato e' difecti delle creature perché fusse costrecta a levarsi con piú sollicitudine e maggiore desiderio. E però Io voglio che tu ora rimedisca col sudore del sangue.

E non lo' parrá, la faccia del Figliuolo mio, terribile piena d'odio, perché e' sonno finiti in caritá e in dileczione di me e benivolenzia del proximo. che vedi che la mutazione della faccia non sará in lui quando verrá a giudicare con la Maiestá mia, ma in coloro che saranno giudicati da lui. A' dannati aparrá con odio e con giustizia; ne' salvati con amore e misericordia.

Sappi che ne l'ultimo del giudicio, quando verrá il Verbo mio Figliuolo con la divina mia Maiestá a riprendere il mondo con la potenzia divina, egli non verrá come povarello, come quando egli nacque venendo nel ventre della Vergine e nascendo nella stalla fra gli animali, e poi morendo in mezzo fra due ladroni.

Però che presenzialmente non tornará se non ne l'ultimo del giudicio, quando verrá con la mia maiestá e potenzia divina a giudicare il mondo e a rendere bene a' buoni e remunerarli delle loro fadighe, l'anima e il corpo insieme, e rendere male di pena etternale a coloro che iniquamente sonno vissuti nel mondo.