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¹⁶⁰ Sotto la data del Settembre 1773 il Villabianca, Diario, V. XX della Biblioteca, v. XX pag. 292, scriveva: «Le maestranze della citt

Sforniti di cannoni i baluardi e scompigliate le Maestranze armate, queste pubbliche dimostrazioni, gravose al Comune, dannose alle fabbriche dei privati, cessarono. I cannoni che avrebbero dovuto servire alla difesa della patria, servirono per aiuto del Borbone in Napoli.

Dico anco che, se bene ciascuna maestranza ora crescerá ed ora calerá nelle sue mercedi in fare qualunque sorte di opere, ciò niente importa, perché neanco dalle maestranze si debbe regolare il coniare l'argento e l'oro.

Colpo più grave le Maestranze non potevano avere, che ne rimasero scompigliate e stordite. Ma le idee liberiste cominciavano a farsi strada in Italia, e, pel Governo di Napoli, nel Governo di Sicilia. Le Maestranze avevano fatto il loro tempo, e cadevano sotto il peso di quel privilegio col quale e pel quale si erano mantenute. Chi consideri bene la lor vita sociale, economica e industriale, rivelata dalle carte che ce ne rimangono, scoprir

Un giorno (17 luglio 1774) tre degli otto commissarî della Corte Capitaniale venivano catturati da una ronda delle Maestranze per un furto qualificato nel quartiere della Conceria (mandamento Castellammare) e condotti nella Carboniera, noto carcere dentro il palazzo del Comune. Il Duca di Villarosa, Capitano Giustiziere, se ne risente come di offesa alla sua persona; ed energicamente li reclama. Alla sua il capo ronda ne chiede giustizia sommaria. Il Pretore, Principe di Scordia, è in grave imbarazzo, e per gettare un po’ d’acqua sul fuoco e contentare il Villarosa fa trasportare in sedie volanti alle segrete del Castello i tre rei e li mette a disposizione del capo della Giustizia; ma per non dispiacere alle Maestranze li invia accompagnati dalle ronde di esse. Così d

¹⁶¹ Villabianca, Opuscoli palermitani, v. VII. Ms. Qq. E, 7, 9 della Biblioteca Comunale. Giacchè come non a tutti era consentito di presentarsi a lavorare senza essere prima riconosciuti lavoranti, così in seno alle Maestranze nessuno poteva dirsi maestro. Maestro era il più alto grado della scala della maestranza, ed a questo non si giungeva se non dopo alcuni anni di lavorantado.

Ai bombardieri appartenevano infatti per obbligo gli affigliati alle maestranze ed alle scuole devote al culto di Santa Barbara, il quale rifletteva sulla consorteria uno spiccato carattere religioso militante.

I cannoni quasi tutti di ferro e non adatti agli usi della nuova arte della guerra, le palle in relazione..., le maestranze erano poi così svogliate, ignoranti e corrotte, che un operaio lavorava alle volte un solo giorno al mese».

Il feudalesimo delle alte classi non avrebbe potuto, sotto questo aspetto, trovare più evidente riscontro di quello che offriva questo feudalesimo del popolo. Abbiamo detto esser forza delle Maestranze il principio religioso. L’affermazione potrebbe discutersi; ma i fatti son a provarla.

Vedi le Carte delle Maestranze di Palermo nell’Archivio Comunale. In Messina, il parrucchiere Di Carlo era l’enfant gâté della Nobilt