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Langue d’autunno il solitario vespero De l’âtre nebbie fra i cinerei veli; Scendon l’ombre a le verdi solitudini Giù dai lividi cieli. Cadon le foglie, volteggiando aeree Da la fredda portate ala del vento, Quai morti sogni. Erra per l’aure un brivido Come di bacio spento.

Sotto la terra, in grembo al mar sonante, Trasalivan dei secoli futuri I germi, a quella voce. Sciogliendo a l’aure il divo inno squillante L’universo abbracciava Egli coi puri Sguardi....

Mentre la febbre di risaia scote Feminei corpi affranti, E più non s’odon che le torve note Dei villici russanti, Veglio, ed un soffio di desir m’infiamma. .... Sogno la nova aurora, Quando, dritta qual rustico orifiamma Nel sol che l’aure indora, Serenamente splendida, brandita Da un’inspirata plebe, Sorgerò, bella di vigor, di vita, Da le feconde glebe.

Mai non arrise ai verdi campi e a l’aure Più luminosa aurora: Cielo e mare avvolgean fiamme d’incendio Nel delirio de l’ora: Salia dai boschi e da le zolle un palpito Di forza germinale, E largo il vento, come il sogno a l’anima, Dava a le fronde l’ale E i lucenti vessilli in alto ascendere Come trofei di gloria Io vidi, e ognun parea cantare a l’aura D’un popolo l’istoria.

Oh, non lasciarmi, non lasciarmi mai, Solo conforto ai miei tristi vent’anni!... Tutti, presso di te, mamma, tu il sai, L’anima scorda i paventati affanni.... Oh, non lasciarmi, non lasciarmi mai!... Move da l’aure un alito di pace; Palpitante di stelle è il firmamento, Ed ogni umana sofferenza tace Come dormono i fiori e tace il vento: .... Move da l’aure un alito di pace....

«Avanti, campioni de l’opre venture, Scendete nel nobile agon: Di sega, di zappa, di picca, di scure Vi chiami l’onesta tenzon. Bollenti di vita le turgide vene, Baciati nel viso dal sol, Spiranti l’ambrosia de l’aure serene, Nudriti da fertile suol, Osate, o campioni di novi ardimenti, V’aspetta la libera et

Fra l’auree spiche, in faccia al rutilante Sole che tutta incendia la vallata, Nel solco fumicante, Su la tepida bocca ei l’ha baciata. Ride il ciel senza nube e ride il grano A la coppia rapita; Inneggia intorno al bacio schietto e sano Potentemente l’universa vita. Sanguigne olezzan le corolle schiuse Come bocche anelanti nell’amore; Sale per l’aure effuse Il canto allegro de la terra in fiore.