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Giuliano, entrato trionfante a Costantinopoli, volle, per prima cosa, purificare l’ambiente politico e morale. Ma qui egli non ebbe la mano felice, o, almeno, non si mostrò immune dalle abitudini del suo tempo. Si lasciò trasportare dal sentimento della vendetta e sanzionò le condanne pronunciate da una commissione inquirente, da lui nominata, per giudicare gli uomini più influenti del regno di Costanzo, nei quali egli sapeva o supponeva d’aver avuto dei nemici personali. L’onesto Ammiano deplora acerbamente alcune di queste condanne, e ne d

Si trova in una continua agitazione»¹⁹¹. ¹⁹¹ Diario ined., a. 1799, pp. 172-73. Se questo era l’ambiente governativo, nobilesco, popolare contro i novatori e contro i Francesi, dei quali facevasi tutt’uno coi detestati Giacobini, facile è presumere quale dovesse esser la poesia politica che lo ritraeva. Uno dei primi componimenti nel genere era un sonetto di Giuseppe da Ponte.

L’ambiente è sempre uno: tutti lo respirano, e vi prosperano. Queste le scene reali che tuttodì cadono sotto gli occhi del Meli. Cent’anni dopo, un dilettante di lettere, dovea venire a battezzare «arcade di buona fede» il poeta che così aveva scritto!

Per quanto breve e leggiera, questa pagina può servire a punto di partenza per comprendere l’ambiente letterario d’allora. E anzitutto: è innegabile che in Sicilia non si conoscesse neanche di nome l’ufficio di editore nel senso moderno della parola e in quello che in Francia avealo trovato l’Abate Cannella.

In questo nostro studio, noi cominceremo col dare una rapida occhiata alla vita di Giuliano. Poi esamineremo l’ambiente religioso e filosofico in cui venne a trovarsi. Ci fermeremo più a lungo sull’impresa da lui tentata di restaurare il culto politeista e le antiche idee religiose.

²³⁹ Villabianca, Diario, in Bibl., v. XIX, pp. 23-24. Non ostante che lontano da noi, questo abuso concorre a lumeggiare l’ambiente, e giova a farci capire come potessero avvenire certe cose anche fuori la citt

La sera, appena mi avevano coricato, il babbo sedeva al cembalo nel peilo attiguo alla grande camera da dormire; per l’uscio spalancato io vedevo dal mio letto il tavolino dove lavorava la mamma, rischiarato da una lucerna a beccucci colle ventole verdi che oscuravano intorno l’ambiente, mentre la candela del cembalo mandava dalla persona del babbo un’ombra gigantesca che entrava per l’uscio e saliva sulla volta bianca della mia stanza fin sopra il mio capo.

È ciò, appunto, che io ho tentato di fare col personaggio tanto curioso ed interessante dell’imperatore Giuliano. Non ebbi per lui nessun preconcetto di simpatia o di esecrazione. Ho cercato esclusivamente di comprenderlo, scrutando i moventi che lo avevano spinto al suo folle tentativo, ricreando l’ambiente in cui era vissuto, riguardando, infine, il mondo che lo circondava, attraverso l’atmosfera di quegli stessi pregiudizî in cui era cresciuto. Da uno studio siffatto balza fuori una figura vivente e si apre uno spiraglio da cui si scopre un lembo di realt

²⁰⁵ Iulian., 565. Nel chiudere questo studio che ci ha mostrato l’ambiente intellettuale in cui si è svolto lo spirito di Giuliano, possiamo affermare, come conclusione, che il Neoplatonismo e il Cristianesimo son apparsi allorquando il sentimento di patria e di libert