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Con cento dollari si hanno tutte le fotografie e tutte le notizie che si vogliono. Dicevo che allora, avendo capito ciò che volevate, mi sono detto: «All right!». Mi presterò al gioco. «Je marcherai», come dicono i francesi. Et j'ai marché! Un lungo silenzio. E adesso, che cosa volete? Nancy non rispose. Piangeva, colla faccia chiusa nelle mani. Volete continuare a vivere in America?
O fortunati, a cui 'l terren natìo è fermo seggio e certa sepoltura: fortunati bifolchi voi se 'l giorno i buoi giungete e col gravoso aratro sottosopra voltate i duri campi, non v'è negato almen tornar la sera a le capanne vostre, a i dolci alberghi, a le dilette vostre compagnie. Voi non arate il periglioso suolo del tempestoso mar: voi gli alti gioghi non varcate giammai de l'orrid'alpi; voi non bevete le straniere fonti. È 'l lungo cammin vostro a la cittade, a la citt
. . . . . . . e all'orror di notturni Silenzi, s'intendea lungo ne' campi Di falangi un tumulto, e un suon di tube, E un incalzar di cavalli accorrenti, Scalpitanti sugl'elmi ai moribondi, E pianto ed inni, e delle Parche il canto.
Tua madre ha ragione, soggiunse Bissi, scuotendomi per un braccio un po' rudemente. Mi rizzai, trassi un lungo respiro, stringendo i pugni, chiudendo gli occhi, facendo stridere i denti: poi, riscossomi, gettai le braccia al collo di mia madre, quasi singhiozzando: Mamma, perdonami! Mamma! Ti comprendo, Dario. Ma che cosa possiamo farci? Non c'è rimedio. Oh! Nessuno poteva comprendermi.
Si voltò cercando il revolver a tastoni, e smaniando perchè non lo trovava più, stramazzò per terra lungo disteso... Borbottò ancora qualche parola, si strappò la camicia sul petto, poi si addormentò profondamente.
Mal reggea l'animo al cauto guerriero di accrescere l'affanno alla misera, ma a lungo provocato, omai sembrandogli il silenzio crudelt
«Una sera, verso gli ultimi di giugno, una di quelle navi che fanno il piccolo cabotaggio s'accostò a un punto designato lungo la spiaggia siciliana, e m'imbarcai. In meno di tre giorni approdavamo a Susa d'Affrica.
La neve sull’alta alpe è di ogni stagione. Ma l’estate, la terra tutta calda di vita germinativa la respinge; i fiocchi radi e leggieri svolazzano a lungo per l’aria aggirati dal vento e sfiorato appena il sommo delle erbe, si squagliano e svaniscono, come le monachine quando vanno a letto. Tuttavia la gente del luogo li guarda con tristezza temendo che un capriccio di stagione non li insaldi durevolmente alla terra. Quando il terreno dura bianco per lo spazio di due giorni c’è da temere che non imbruni più. Allora l’estate precipita di colpo nell’inverno che la neve precoce fa presagire rigidissimo. Lassù l’anno ha due sole stagioni: le estreme. Come in Giugno l’ultima crosta di neve cova l’erbe gi
Il bosco saliva aprendosi lungo il monte; era qua e l
L'Arconti, tenendo in mano la lampada, aveva percorso tutto quest'angusto corridojo lungo forse una trentina di metri ed era giunto a una specie di stanza a vôlta (se si può chiamarla così), che portava ancora nei fianchi i segni delle mine con cui era stata scavata. Ci si stava comodamente in piedi, e ad arrivarci dopo aver dovuto camminar quasi carponi, si provava un senso di sollievo come di chi è alleggerito di un incubo. Senza dubbio, in altri tempi, di l
Parola Del Giorno