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vid’ i’ sopra migliaia di lucerne un sol che tutte quante l’accendea, come fa ’l nostro le viste superne; e per la viva luce trasparea la lucente sustanza tanto chiara nel viso mio, che non la sostenea. Oh Bëatrice, dolce guida e cara! Ella mi disse: «Quel che ti sobranza è virtù da cui nulla si ripara.

Giuliano andò diritto all'oste, il quale era un ometto tondo della persona, lucente nelle guance, e tenuto in sussiego da tre o quattro giogaie, che dal mento gli si digradavano alla sommit

Come le cose erano combinate, se pur lo erano, poteva certo esser questo un cattivo quarto d'ora per re Giovanni, ma la sua stella si mostrò questa volta più lucente che mai; raccoglie il suo esercito e passando pel Semien marcia verso il Gondar per sorprendervi l'invasore, quand'ecco che la guerra fra Russi e Turchi prende proporzioni gigantesche e volge sfavorevole pei secondi.

Quando fu su, l'uscio lo trovò subito. C'era nel mezzo, in alto, un biglietto di visita: Edita Schönfeld e sul nome una corona di contessa. Pietro Laner vide subito anche il bottone lucente del campanello, ma non lo toccò.

Ecco, scendo al tuo canto, o mio biondo poeta: la tua cura secreta, dimmi, ti sforza al pianto? Bada, Arcadelte, bada: è questa la malia. A voi, Madonna Lia, l'anima mia e la spada. O mio biondo Signore oltre all'occhio lucente della Donna ridente, sai tu leggere in cuore? Arcadelte, non fare: È l'inganno, è l'inganno.

Ell’era una lucente creatura di sole

Il signor Mauro giurò che non avrebbe aperto bocca. Nessunissimo ripetè Maddalena. Nemmeno suo padre? Nemmeno suo padre? esclamò di scatto Daniele balzando sulla seggiola, e drizzando verso il signor Mauro, giacché non osava di guardar la moglie, il naso affilato, lucente di sudore e di lacrime.

La concubina di Titone antico gia` s'imbiancava al balco d'oriente, fuor de le braccia del suo dolce amico; di gemme la sua fronte era lucente, poste in figura del freddo animale che con la coda percuote la gente; e la notte, de' passi con che sale, fatti avea due nel loco ov'eravamo, e 'l terzo gia` chinava in giuso l'ale;

e come saetta che nel segno percuote pria che sia la corda queta, così corremmo nel secondo regno. Quivi la donna mia vid’ io lieta, come nel lume di quel ciel si mise, che più lucente se ne ’l pianeta. E se la stella si cambiò e rise, qual mi fec’ io che pur da mia natura trasmutabile son per tutte guise!

In una lucente giornata autunnale Valeria, a Milano, in casa della zia Carlotta con cui viveva, ricevette la lettera di Nancy, la triste lettera scritta a New York durante quelle prime settimane di angoscia e di miseria. La fine della lettera era lieta e piena di speranza. Aldo aveva una occupazione dignitosa e rimunerativa. Anne-Marie stava bene. Dunque, che la mamma non si tormentasse.