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Morella era una provocazione. Ove ella poggiava lo sguardo, feriva; ove ella fermava la sua volont

122 Getta il pagan lo scudo, e a duo man prende la crudel spada, e giunge il duca Arnolfo. Costui venìa di l

Il solo che lo chiamasse col suo vero nome, troppo tardi svecchiato, era lo strozziere di Roccam

Al primo colpo gli mostrarò disavedutamente il fianco accioché mi passi il core: vo' che quella mano che da principio mi involò il core, quella istessa lo ferisca e uccida. Quando poi mi conoscerá morta, conoscerá parimente il mio amore e la mia fede; e so che la sua spada passará allor in un punto duo cuori.

Un diploma di Carlo I dato di Melfi il 14 dicembre tredicesima Ind., provvide alle spese per lo viaggio della regina. Nel r. archivio di Napoli, reg. 1283, A, fog. 8, a t. Bolla di Martino, in Raynald, Ann. ecc., 1285, §. 3. Saba Malaspina, cont., pag. 422. Giachetto Malespini, cap. 223. Bart. de Neocastro, cap. 90. Gio. Villani, lib. 7, cap. 95. Montaner, cap. 118.

Le dispiace? domandò Giorgio. Un poco; ha una cert'aria inquisitoria; quando mi guarda mi sembra di un'autopsia morale. Come s'inganna! È così sbadato, e così buono; quando lo conoscer

Non c'è penna che possa narrare che cosa ho sofferto e che cosa hanno sofferto i forzati lungo la traversata burrascosa. Io credevo di essere diventato grigio. I galeotti uscirono dalla stiva lividi e paonazzi come gli annegati. Io non sono giornalista, ma se lo fossi non starei quieto fino a quando questo assassinio legale fosse cancellato dai regolamenti che regolano il trasporto dei forzati per mare. Sono severit

Ella sorrise leggermente, e dopo qualche istante: L'unica cosa, che temo indovinare nell'avvenire, è il dolore di donna Rosalia. Questa fanciulla, credetemelo, cavaliere, mi preoccupa assai. Ed io pure: ma che fare? d'altronde presto partirò. Voi la consolerete, duchessa. Lo tenterò almeno. Ora ella è meco al castello: volete salutarla? Volentieri.

Egli rilevò suo fratello che si dimenava nelle convulsioni, e lo depose sur una dormeuse. Poi e' corse a chiudere gli usci, e fece chiamare Ivan. Ivan venne. Ed ambo assistettero con amore la povera creatura perduta in tanta sciagura. Alessandro restò presso di suo fratello tutto il tempo che le convulsioni durarono.

Non è spirito in me che non si sforzi ringraziarvi, ponno giungere al segno; vorrei che voi poteste ascoltar la lingua dell'anima, ch'ella sola lo può esprimere: onde con quello animo che ho accettato il vostro dono, accettate il mio che vi fo di me stesso. CLERIA. In man vostra sta il far prova di questo amore, se è tal quale io lo dico.