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Uno zigaro di virginia costava due soldi di Milano. Il conte Giulio Litta scriveva delle opere musicali applaudite, su libretti del poeta Rotondi suo pensionato. Alla Scala piaceva l'Ildegonda, musica e poesia di Temistocle Solera. I matrimoni dell'aristocrazia coll'arte erano rari come quelli della nobilt

Ebbene quella tal genìa col pretesto che a Milano nell'aristocrazia ci furono dei Verri, dei Beccaria, dei Borromei, dei Taverna, dei Litta, dei che so io, vorrebbero che tutti noi fossimo scenziati e letterati e che invece di montare a cavallo, tirar di spada, far delle scarrozzate, amar le belle donne, e divertirci a cena avessimo a studiar tutto il giorno e tutta la notte.

I due amici, ciò detto, si separarono, lieto il Litta di avere sconsigliato al generale un passo falso qual era l'abbandono della patria, e rassicurato il Lecchi, il quale conosceva il come la famiglia Litta fosse in grazia del governo. Ma non passarono tre giorni ch'ei venne catturato, e con esso il generale Bellotti, e i signori Cavedoni, Brunetti, Pagani, Gerosa e Caprotti.

Il conte Alfonso Litta, colonnello al soldo d'Austria e fratello del duca Litta, erasi ognora segnalato per la sua devozione all'imperatore Francesco. Il suo figliuolo aveva all'incontro militato nell'esercito franco-italico in qualit

La mattina del 21, e mentre che la plebaglia furibonda stendeva tavole di proscrizione, il Consiglio comunale elesse una reggenza provvisoria, composta del generale Pino, dei conti Carlo Verri, Giacomo Mellerio, Giberto Borromeo, Alberto Litta, Giorgio Giulini, e del signor di Bazzetta: tutti i quali, tranne il generale Pino e il conte Carlo Verri, erano Austriaci più o men puri.

Fissate due linee di difesa, l'una esterna, lungo l'arco Biumo-Giubiano-San Pedrino e l'altra interna rasente gli sbocchi delle principali vie di Varese, occupò coi carabinieri genovesi e un battaglione del terzo Reggimento la Villa Ponti, centro di Biumo Superiore, e vi piantò il suo Quartier Generale; mise a guardia di Biumo Inferiore un battaglione del secondo Reggimento, ed erigendo due barricate, una appoggiata alla Villa Litta Modignani, a custodia della strada d'Induno, l'altra tra la chiesetta di San Cristoforo e la casa Merini, a sbarrare le vie di Como, assicurò su queste posizioni la sua sinistra.

Fra le monete d'oro, figuravano ancora le pezzette, gli zecchini, le colombie, le sovrane, le papaline, le messicane, le genove, i luigi, le parme. Il duca Litta, recandosi a Lainate con legno di posta, a ciascun postiglione gettava per mancia un marengo. I ballerini ed i mimi, notevoli per la loro chioma raffaellesca, stazionavano sulla porta del caffè della Cecchina, detto dei virtuosi. Effisio Catte faceva colazione nella retro bottega del salsamentario Morandi; Gumirato, un tenore in perpetua disponibilit