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Ma do bene licenzia alle dimonia e agli altri nemici de l'uomo che percuotano l'altre porte; ma questa, che è la principale, no, ché conserva la cittá de l'anima. È vero che ha la guardia del libero arbitrio, che sta a questa porta: hogliele dato libero, che dica e no, secondo che gli piace. Molte sonno le porte che ha questa cittá.

Crisaulo, non avendo potuto patir fuori che duo giorni, apparisce in su la scena andando a sposar Lúcia; ed ha seco Girifalco il quale si dichiara, nel parlar loro, avere da sposar Calonide: il che si mostra essere stato per mezzo di Crisaulo. Vanno adunque insieme ragionando; e con loro è Pilastrino il quale, giunti a casa, licenzia con dir che, di poi cena, si faranno gli sposalizi.

GHERARDO. Non ci vo per altro. VIRGINIO. Gli è tua; fanne a tuo modo; per me, te ne do licenzia. GHERARDO. In fine, e' non si possono aver tutti i contenti. Pazienzia! Ma, s'i' veggo bene, questa è Lelia che sará uscita fuora. Quella da poco della fantesca l'ará lasciata fuggire. LELIA da ragazzo, CLEMENZIA balia e GHERARDO. LELIA. Parti, Clemenzia, che la Fortuna si tolga giuoco del fatto mio?

Tucto questo t'ho decto, carissima figliuola, per darti materia di pianto di vedere gionta a tanta miseria la nobile cittá de l'anima, e perché tu vegga quanto male esce della principale porta della volontá. Alla quale Io non do licenzia che i nimici de l'anima entrino, come decto è; ma, come Io ti dicevo, do bene licenzia ne l'altre che i nimici le percuotano.

Davanti alla soglia della comune, fin dove li ha accompagnati, li licenzia, ricevendone l'inchino. Donna Matilde e il Dottore, via. Egli richiude la porta e si volta subito, cangiato. Buffoni! Buffoni! Buffoni! Un pianoforte di colori! Appena la toccavo: bianca, rossa, gialla, verde... E quell'altro l

Guarda se l'amica tua, o Lidio, fa il dovere. Non odi, Lidio? Che aspetti? Piglia, o Lidio. LIDIO femina. Eccomi. LIDIO maschio. Da' qua. SAMIA. Uh! uh! trista me! Aveva preso un granchio. Perdonami, messer. Volevo costui, non te. Addio tu. Tu ascolta. LIDIO femina. El granchio pigli tu ora. Parla a me. Licenzia lui. SAMIA. El vero di' tu. La smemorata! Erravo io. Va' sano. Tu vieni a me.

E l'armeno non replicando altro prese licenzia, accompagnato a casa dal medesimo Nores che lo aveva levato ed accompagnato al palazzo. Registro Esp. Principi, pag. 135.

Parrá che sia tucto abandonata da me, senza veruno sentimento: nel mondo gli pare essere, ché non v'è; in me gli pare essere, ché non ha sentimento veruno, fuore che sente che la volontá sua non vuole offendere. Questa porta della volontá, che è libera, non do Io licenzia a' nemici che l'aprano.

E ridendo, Cristoforo Colombo diede licenzia ai due concittadini di seguire la spedizione entro terra. Damiano saltò dalla gioia, e subito corse ad avvisare il compagno.

Fronesia, or puoi chiamare il tuo Filocrate, ché è giunto il fin de' desidèri nostri. Saran tre nozze insieme in una festa. E, perché è tardi e passerebbe l'ora, è meglio cenar, prima. A le quattro ore potrá tornar ciascuno. PILASTRINO licenzia. Avete inteso, brigate?