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I ragazzi si erano appiccicati agli orli della tavola, per essere ai primi posti; ed anche allungavano le mani, per carezzare, se non a dirittura per prendere. Vedere e non toccare, bambini; almeno per ora; disse Gisella. Ma che cosa vedo, signor Vittorio? che cosa vi ho raccomandato ancora ieri mattina? Il ragazzo si fece rosso in volto come una fragola, e scappò via lesto lesto.

Vincenzo s'era fermato a confabulare in istrada con alcuni compagni per uno spasso che dovevano pigliarsi la mattina seguente, quando vide passare Vicenzino, che s'era fatto rosso al vederlo e camminava lesto lesto, come se non lo avesse riconosciuto. Oooh!

«Ti sei svegliato, Drengotto? Sono da te; dopo questo tiro mi viene la mano, getto i dadi, e son da te.» «Beltramo!» «Eccomi son lesto dammi i dadi bel tiro! sei e quattro dieci, e tre tredici: segna, Cagnazzo la partita non è ancora perdutaPoi levatosi in piedi andò al letto del ferito, il quale gli disse: «Beltramo, mentre io stava svenuto....»

Egli, lesto come uno scoiattolo, mise mano a quante carte inutili stavano nel canestro accanto al camino, e le ficcò sotto la stipa, che, sentito il fuoco, levò prontamente gran fiamma e scoppiettò allegramente, mandando per la camera sprazzi di luce rossastra e di caldo.

Lesto Macaruffo fece sonare un mazzo di chiavi; orribile armonia, onde tutta si risentì la nostra infelice, tanto più quando in quell'ora straordinaria l'intese drizzarsi verso la sua prigione ed aprirla. In fatto egli schiuse, e con un ghigno di maliziosa petulanza sporgendosi mezzo in quella camera, le disse: Buone nuove, signora, buone nuove: l'illustrissimo signor principe è di l

Mastro Pasquale fece un «emh, emhtanto per prepararsi a parlare: ma Sciaverio che non ne aveva meno voglia di lui, fu più lesto, e cominciò a raccontare ogni cosa, sottovoce anche lui, rifacendosi da capo, gesticolando, con gli occhi fosforescenti come quelli d'un gatto. E siete sicuro che que' signori siano veramente ricchi come dite? domandò l'anziano quand'egli ebbe finito. Sicurissimo.

Ci rivedremo, caro... come ti chiami? gli domandai. Il sindaco mi fa chiamare Ignazio, per un suo fine di ironia, ma il mio nome è Aminta. Curioso nome!... vuoi ch'io venga a prenderti qualche volta? No, fu lesto a rispondere, verrò io. E così ci separammo amici, di quella vecchia e durevole amicizia che a dieciott'anni si fa in un'ora. Quando rientrai cominciava ad imbrunire.

E come dimentico di quanto doveva narrare e sopraffatto ancora da immensa paura non sapeva da dove cominciare. "Saresti più lesto nelle tue delazioni al Sant'Ufficio, boccone da forca", sussurrava Gasparo, col suo vocione. "Avanti!" esclamarono Orazio ed Attilio, rimasti pazientemente silenziosi sino a quel punto.

Ma questo pericolo per fortuna fu scongiurato e in pochi minuti Agnul si trovò lesto con la carrozza, così azzimato e liscio nel suo abito da festa che la Vige, uscita ad accompagnare la signora, non si tenne dal fargli i suoi complimenti, cui egli bisogna dire anche questo mostrò di accettare con molta modestia, ma non certo senza una visibile soddisfazione.

Sempre la jettatura, anche nei sogni. Intanto il tempo camminava lesto. L'ora è ormai trascorsa. Alfredo è costretto di andarvi a piedi e forse senza ombrello, perchè lo aveva smarrito in altra occasione. Egli corre quanto un levriere, egli vorrebbe arrivare in tempo, (non dopo, come sappiamo, avea fatto una volta Cirillo) l