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Chè non trovo quell'empio? chè non tingo, Chè non lavo la man ne le sue vene? Misera me, che i miei furor lusingo; Giacciasi estinto, or quale onor men viene? Ella si vendicò, diran le genti, De' suoi non accettati abbracciamenti.

Di che lavori, di che persone andate farneticando voi? La matassa è vostra; a voi sta trovare il bandolo per dipanarla; badate che il filo non vi tagli le dita. Noi non ci siamo visti, e non ci dobbiamo più rivedere. Da qui innanzi io me ne lavo le mani come Pilato. Addio, don Paolo. Quello che posso fare per voi, e farò, sar

No, cara, sarebbe forse una gentilezza squisita, ma però.... Senti, eccoti nelle solite incertezze per un nulla, per l'invito di un amico a pranzo.... Farai quel che vuoi. Io me ne lavo le mani. Per tutto quel giorno il marito non fa nulla di nulla, ma pensa anche a tarda sera, che forse la moglie aveva ragione e l'amico avrebbe gradito moltissimo quell'invito.

Ma le unghie se le lavò, se le strofinò, se le spazzolò invano. Rimanevano d'un colore vermiglio vivido e aggressivo. E Nancy si sentiva diventar di fuoco ogni volta che le guardava. Allora decise di mettersi i guanti e il cappello. E così fece. Poi sedette nel salotto ad aspettare. Aspettò quindici minuti. Poi qualcuno bussò alla porta.

Trova'ne, doppo questa, un'altra, piú vana che una zucca secca; la quale si stava in una sua anticameretta dintorno allo specchio, con un paio di mollettine in mano, e davasi una riveduta solenne alle ciglia; e, poi che si fu pelata e spelata a suo modo, messe mano a un fiaschetto pieno d'una certa aqua sbiancata, che pareva latte marcio, e con essa si lavò molto bene il viso e la gola per infino al petto.

Fece scorrere l'acqua calda e si lavò la faccia: lavò dagli occhi e dalle guancie tutta la cipria rosa e Rachel, dalle orecchie e dalle narici tutti i «soupçons» e le ombre e le creme e il mascaro e il Leichner. Poi disfece la pettinatura e raccolse le chiome ondeggianti in un largo nodo in cima al capo, come era avvezza a portarle; e indossò la più scura e semplice delle sue fruscianti vesti.

Si lavò, si lisciò con la massima cura, poi andò fuori a sedersi sotto al pergolato, dove se ne stette un'ora buona a scrivere con una bacchetta il nome della fanciulla sulla sabbia del vialetto, e a scancellarlo subito dopo averlo scritto. Ritornando la trovò nella spianata. Dove sei stato che non t'ho visto? Sotto al pergolato. Che bella giornata! È un incanto. E tu dove vai?

Oh fra tante miserie alfin beata, Se 'ntra le fiamme de la patria, vinta, Battuta, vilipesa, incatenata Come nemica era a morir sospinta: Fossi, misera me, foss'io non nata, Foss'io tra fasce ne la culla estinta, Se 'l pianto scherni onde ti lavo i piedi, E se del cielo a messaggier non credi, Ove torci la fronte? ove i sembianti? Il carissimo sguardo ove raggiri?

Enfin! disse il contino tra , disponendosi a fare una visita alla baronessa Vergnani, taille de guêpe et pied d'Andalouse. Faccia un po' quel che vuole; io me ne lavo le mani. Ah ah! la marchesa mi fa l'adirata mi sta rigida e fredda come una divinit

Se il sonno è una mollezza, la pulizia corporale è peggio; la lista dei santi e delle sante che hanno in odio l'acqua non è corta. Il beato Enrico Susone non si lavò mani piedi per venticinque anni; S. Abram eremita non si lavò mai la faccia in vita sua. La bellezza corporale vien detta amica del diavolo.