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Appena fu liberata la Sicilia, il Mazzini, insieme col Bertani ed altri, diè mano a preparare, secondo il suo antico concetto, mezzi e uomini per una spedizione che, attraverso l'Umbria e lo Stato Romano, si ricongiungesse al Garibaldi in Napoli; e fu tosto messa insieme una brigata di duemila volontarî della quale ebbe il comando G. Nicotera.

Viene onusto di bottino e marcia, marcia, coi suoi catturatori. Oh la marcia terribile, attraverso l'Umbria così ricca, così bella, così serena, così tranquilla, così melanconica: una terra tutta propria, che ha un'intonazione tutta speciale, così diversa dal rimanente d'Italia.

Attraverso l'Umbria e la Sabina. Una gita da Roma nella Tuscia romana, nella Sabina e nell'Umbria è oggi tanto più attraente, in quanto che chi viaggia in queste province, or' ora annesse al regno d'Italia, ha campo di fare molte e nuove osservazioni importanti. Invece di viaggiare con la diligenza, è assai meglio prendere un vetturino fino a Perugia. L'istituzione italiana dei vetturini sar

Io continuai il mio viaggio attraverso l'Umbria con lo scopo di far sempre nuove indagini negli archivi delle varie citt

La sua coscienza lo sentì. Per una di quelle attrazioni che la poesia è pronta a cogliere ma delle quali il volgo ride, avendo invano traversato l'agro latino, l'Umbria, le Marche verso la Romagna, si diresse a S. Marino per disciogliervi, ultimo difensore della repubblica romana, nella libert

I mazziniani e gli emigranti italiani, appartenenti in parte alla loro sètta, tenevano vivaci riunioni nel Napoletano e in tutta l'Umbria. Si sparsero queste associazioni per tutta Italia e fecero nelle citt

Forse pensava alla sua diletta Anita, che mercè l'opera dei bravi patriotti occorsigli sarebbe ora seco se non gliela avesse rapita la morte; forse pensava alle risorse che avrebbe trovate in mezzo alla popolazione maremmana, se avesse diretta la sua ritirata per quelle parti anzichè per l'Umbria, e qualche cosa ne disse, come vedremo di poi; e forse subiva quel sentimento vago d'inquietudine, che provano anche le anime grandi quando stanno per accingersi ad un passo decisivo e finale.

L'Umbria fa veramente intendere che cosa sia la Toscana, ancora più bella e gradevole.

Egli sente quel non so che di sacro, di singolare, di indefinibile, di speciale che ha l'Umbria; sente che essa è una terra privilegiata; ma allora quel privilegio speciale non le giova; anzi sembra che i goti infurino più che mai in quella terra. Dietro di loro è il deserto, e quanto si oppone al loro passaggio diventa deserto.

Il ducato longobardo di Spoleto fu fondato nel 570, subito dopo che Alboino discese in Italia col suo popolo. I suoi due primi duchi furono Faroaldo e Ariulfo; questi, provincia a provincia, tolsero ai greci una gran parte dell'Italia centrale, e cioè tutta l'Umbria, la Sabina, la Marsica (oggi Abbruzzo), e le Marche di Fermo e di Camerino. I papi soffrirono spesso molestie da parte del ducato di Spoleto, fondato alla fine del VI secolo. Anche quando Carlomagno pose fine al regno longobardo, rimase tuttavia abbastanza grande la potenza dei duchi di Spoleto, divenuti vassalli franchi. La Francia stessa assicurava la loro dignit