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Se ben gli occhi e l'orecchie alcuna volta vi mostran tale a i miei bassi disiri, che surgon dal mio core agri sospiri ond'è ch'al lamentar la lingua è sciolta; tosto che l'alma in stessa raccolta, a l'alma vostra avvien che si raggiri, in diletto si cangiano i martiri e la mia lingua a ringraziar si volta.

Vedi dunque quanto male séguita di questi tre vizi, e' quali Io t'ho posti per tre colonne unde procedono tucti gli altri peccati: la superbia, avarizia e inmondizia delle menti e corpi loro. L'orecchie tue non sarebbero sufficienti a udirli, quanti sonno e' mali che di costoro escono come membri del dimonio.

Certo a l'orecchie altrui chiara memoria Nel mondo fia, ch'a noi porgendo aita, Rompesse d'Ottoman tanta vittoria, E s'affannasse così nobil vita. Così diss'egli. Ed AMEDEO: la gloria, S'a me pur ne verr

83 Di piano in monte, e di campagna in lido, pien di travaglio e di dolor ne gìa; quando all'entrar d'un bosco, un lungo grido, un alto duol l'orecchie gli ferìa. Spinge il cavallo, e piglia il brando fido, e donde viene il suon, ratto s'invia: ma diferisco un'altra volta a dire quel che seguì, se mi vorrete udire.

Basta!... L'abito, presto... a momenti arriva la carrozza. Era in semplice fascetta e sottanina di cambrì ricamata, con braccia e petto nudi, lisciata, incipriata: aveva le ciocche de' capelli della fronte rinvoltate in pezzetti di carta bianca, l'orecchie rosse scarlatte. Andò a guardarsi allo specchio.

DON FLAMINIO. Eufranone, ascoltate di grazia. EUFRANONE. Non voglio ascoltar piú, ché quanto piú apro e apparecchio l'orecchie al vostro dire, piú apro e apparecchio gli occhi al pianto. Ma perché i cavalieri d'onore sogliono difendere e non opprimere gli onori delle donne, vi priego, se le ragioni divine e umane vi muovono punto, fate che quella bocca che l'ave accusata, quella l'escusi.

Echi ribelli, calati dalle montagne lontane e vinti dalla stanchezza, elastici Echi in agguato, puntate l'orecchie, grandi Echi di bronzo, inarcano il loro dorso di vecchi gatti metallici dal ventre vuoto che fa le fusa!...

T. Dunque felice il luogo, e 'l seme, e 'l ventre, onde frutto eletto al mondo nacque: e più felice a cui dal cielo è dato gli occhi affissar nel lume de' begl'occhi, ai dolci accenti aver l'orecchie intente, e aver de gli occhi e de gli orecchi aperte le porte a l'alma e aver l'alma rivolta a la belt

la favola di Mida e del barbiere... La favola di Mida, re di Frigia che aveva le orecchie d'asino e le teneva occulte per vergogna, e del barbiere che lo tondeva e che, pena la vita, non doveva palesare il secreto; il quale si sfogò palesandolo in un buco della terra, dal quale buco spuntarono canne, che percosse dal vento suonavano: «Mida ha l'orecchie d'asino», palesando cosí la sciagura di Mida, è favola nota.

CRICCA. Le lego io una fune al collo e le strascino. GRAMIGNA. ... dico con due parole che li dice dentro l'orecchie. CRICCA. Io so certe parole, l'una piú potente dell'altra, che se non fanno effetto alla prima, lo fanno alla seconda, e se no, alla terza; che è potentissimo.