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Così la principessa non aveva modo di far quasi mai sentire la sua voce, e appena preso il caffè fuggiva indispettita lasciando il marito a discutere con l'Onorati.

L'Onorati taceva per non provocare un'altra discussione; il principe taceva fingendo stanchezza e sperando che lo avrebbero lasciato solo; e la duchessa, ora che non udiva più la voce della nuora, dormiva di nuovo placidamente.

Don Alberto non si mostrò gran che entusiasta di far da cavaliere alla sorella, ma accettò, e i due cognati entrarono insieme nella sala da pranzo dove la duchessa discuteva con l'Onorati rispetto al luogo di nascita del famoso cardinale Urbani, e donna Camilla leggeva l'Osservatore Romano. Como mai sei qui? diss'ella al fratello.

Pazientò prima di pranzo, pazientò durante il pranzo mentre Giorgio assistito da un altro cameriere lo serviva, pazientò dopo, quando la duchessa, donna Camilla e l'Onorati andarono a prendere il caffè intorno al caminetto della sua camera.

In quei giorni l'Onorati, scartabellando le carte d'archivio, aveva scoperto la corrispondenza fra una improvvisatrice napoletana del 1700, nota in Arcadia sotto il nome di Fille Arimantea, con un principe della Marsiliana.

Così rimasero un pezzo a far compagnia al fuoco che lentamente si spegneva, finchè l'Onorati capì che era tempo di andarsene, e la duchessa e la principessa, augurata la buona notte a don Pio lo lasciarono solo.

Don Pio ciarlò molto più del consueto, discusse con l'Onorati, narrò aneddoti, scenette e rese loquace anche don Alberto, che aveva lo stesso carattere freddo e noioso della sorella. E intanto che parlava beveva molti bicchierini di Tokay, il solo vino che meritasse il titolo nobiliare di nettare, come egli diceva scherzando.

Don Pio, che capiva il pensiero della principessa ed era ferito dal tono di sprezzo con cui essa parlava, fremeva, pur stando zitto, ma l'Onorati aveva preso ad amare l'eroina di quel romanzetto, prima perchè gli pareva di averla scoperta e in secondo luogo perchè l'intelligenza e la grazia che rivelavano le lettere della Fille Arimantea avevano parlato alla sua immaginazione di poeta-letterato. Egli la difese dunque a spada tratta, e sostenne che la principessa sentenziava in quel modo perchè alla sua et

A pranzo le due signore si trovarono sole, poichè l'Onorati da qualche tempo era ammalato e doveva desinare in camera.