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Donne simili non ne conobbi mai! e se nella mia vita avrò ad incontrarne, io lo sento... io morrò di gelosia. Zaeli è onesto... dubito forse di lui?... no! mi rivolta l'impertinenza di Cecilia, è lei che odio... Aspettava intanto di veder aprir l'uscio e cercava di comporre il volto alla quiete. Zaeli che fa? dovrebbe esser qui! Si alzò da sedere.

Cugino Bartolomeo, gli aveva detto, temperando con un suo risolino l'impertinenza della domanda, che v'è saltato in mente di prendere per servitore uno spagnuolo? Siamo per Francia, noi, non per Castiglia e Leone. Ah, ? aveva risposto Bartolomeo Fiesco. E meglio per noi, che non fossimo per nessuno. Quanto alla gente fidata, si raccatta dove si trova.

Preferisco l'impertinenza, contessa. Gi

La baronessa Stefania gli gittò sguardi fulminei che egli ebbe l'impertinenza di non vedere: anzi, profittando di una quadriglia che teneva occupata tutta la sala, egli se ne andò senza salutare nessuno.

La poverina s'affrettava ad andarsene: ma appena era essa fuori dell'uscio che lo zio la richiamava. Anna, oppressa dalla pena e dalla vergogna, non udiva alla prima; Agapito, tenendosi con una mano il pannolino inzuppato sul naso, le correva dietro: Marmottona, sei sorda o non vuoi udire? Avresti l'impertinenza di mettere il broncio?

Scommetto che egli imprecava in cuor suo alla Costituzione, la quale aveva l'impertinenza di imporre tanto formulario al suo volere. Tutt'ad un tratto egli interruppe il segretario.

Un miserabile che domanda l'elemosina, diss'egli poi, e che viene a contarmi una lunga storia di sciagure capitategli, di malattie e che so io... Il servo commise l'impertinenza di frammettersi nel discorso. Ha un aspetto che fa veramente compassione, diss'egli; pare il ritratto della fame, e raccomandandosi perchè recassimo a lei quel foglio non poteva frenar le lagrime.

Luisa che si addiede di quella diserzione dal ballo, e non voleva po' poi farsi odiare oltre il bisogno dalle sue sorelle in Eva, fu costretta a mandare, con dolci esortazioni, parecchi de' suoi conoscenti nella sala delle danze. Uno dei più renitenti ebbe l'impertinenza di rispondere, così forte che tutti potessero udirlo: Vado, signora, vado, ma solo perchè ella me lo comanda.

Dal giorno del duello, qualche mutazione era seguita nel suo animo; egli s'era fatto cupo e inquieto, il suo sguardo pungente era diventato più acuto, la chiassosa allegria, la sventatezza e l'impertinenza che l'avevan fatto celebre, erano scomparse. Si sarebbe detto che un pensiero molesto e pertinace andasse rodendolo; e infatti non tanto gli importava della cicatrice che gli deturpava la faccia quanto di aver perduta Loredana per la sua incredibile fatuit

«Vi ho fatta chiamaresoggiunse la zia, «per significarvi che non intendo essere importunata dalle lettere o dalle visite di tutti i giovinastri che pretenderanno adorarvi. Questo signor di Valla... non so come lo chiamate, ha l'impertinenza di chiedermi che gli permetta di offerirmi i suoi rispetti; ma gli risponderò come va. Quanto a voi, Emilia, lo ripeto una volta per sempre, se non vi uniformate alla mia volont