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13 Ruggiero intanto, poi ch'ebbe gran pezzo indarno atteso s'ella si scopriva, e che s'avide del suo error da sezzo, che non era vicina e non l'udiva; dove lasciato avea il cavallo, avezzo in cielo e in terra, a rimontar veniva: e ritrovò che s'avea tratto il morso, e salia in aria a più libero corso. 14 Fu grave e mala aggiunta all'altro danno vedersi anco restar senza l'augello.

Quel corre alquanto, ed indi i piedi ponta, e sale inverso il ciel, via più leggiero che 'l girifalco, a cui lieva il capello il mastro a tempo, e fa veder l'augello.

6 Spinge l'augello: e quel batte l'ale, che non l'avanza Rabican di corso. Del palafreno il cacciator giù sale, e tutto a un tempo gli ha levato il morso. Quel par da l'arco uno aventato strale, di calci formidabile e di morso; e 'l servo dietro veloce viene, che par ch'il vento, anzi che il fuoco il mene.

8 Quel se gli appressa, e forte lo percuote: lo morde a un tempo il can nel piede manco. Lo sfrenato destrier la groppa scuote tre volte e più, falla il destro fianco. Gira l'augello e gli fa mille ruote, e con l'ugna sovente il ferisce anco: il destrier collo strido impaurisce, ch'alla mano e allo spron poco ubidisce.

e tutti e sette mi si dimostraro quanto son grandi e quanto son veloci e come sono in distante riparo. L'aiuola che ci fa tanto feroci, volgendom'io con li etterni Gemelli, tutta m'apparve da' colli a le foci; poscia rivolsi li occhi a li occhi belli. Paradiso: Canto XXIII Come l'augello, intra l'amate fronde, posato al nido de' suoi dolci nati la notte che le cose ci nasconde,

«Misterioso, imponente, pieno di sublime poesia è questo sacrifizio di tutti per il tutto. Il sole, questa grande intelligenza luminosa, che non può uscire dalle sue rotaie inesorabili, che non può arrestarsi, che non può svestirsi della sua immensa luce, temperare gli ardori della sua combustione perenne la terra che si affatica nel rapido movimento di ogni giorno, roteante fra i nembi e le folgori, sospinta e ribalzata da più potenti pianeti la belva che ruggisce per fame, il montone che dev'essere divorato, l'augello che canta per dolore, l'uomo che ride per impotenza, la pianta che piange e geme negli sforzi della vegetazione, la materia e l'intelligenza che si accoppiano per dissolversi nella corruzione tutto ciò che vediamo o immaginiamo, tutto ciò che si nasconde ai nostri sensi, ma si rivela al nostro spirito tutto rappresenta l'individualit

Allorchè era nel bosco e svolgea le sue querele il solitario usignuolo, quasi venisse l'augello pietoso compagno alla sua mestizia, stava Marcellina ad udirlo con placida quiete, come cara si ascolta la voce dell'amicizia.

87 Le redine il destrier, ch'era possente, subito rompe, e con sdegno e con ira contra l'augello i calci adopra e 'l dente; ma quel veloce in aria si ritira: indi ritorna, e con l'ugna pungente lo va battendo, e d'ogn'intorno aggira. Baiardo offeso, e che non ha ragione di schermo alcun, ratto a fuggir si pone. 88 Fugge Baiardo alla vicina selva, e va cercando le più spesse fronde.

e tutti e sette mi si dimostraro quanto son grandi e quanto son veloci e come sono in distante riparo. L'aiuola che ci fa tanto feroci, volgendom'io con li etterni Gemelli, tutta m'apparve da' colli a le foci; poscia rivolsi li occhi a li occhi belli. Paradiso: Canto XXIII Come l'augello, intra l'amate fronde, posato al nido de' suoi dolci nati la notte che le cose ci nasconde,