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Al nostro ritorno in Massaua speravamo trovare tutto combinato e pronto per incamminarci verso l'Abissinia, ma invece niente di tutto questo, e la sola notizia portata da un negoziante proveniente da Adua, che le mule che vi avevamo spedite a comperare, sarebbero partite un paio di giorni dopo di lui. La stagione che avanzava, questa vita monotona, resa ancor più grave per noi dopo aver provato qualche giorno di carovana, l'abitudine ormai fatta alle chiacchiere di questi paesi, dove con tutta facilit

Approfitto dunque dell'occasione di una spedizione puramente commerciale per visitare l'Abissinia che molto mi interessa, e farmi un preciso concetto di questi paesi quasi vergini e selvaggi: del come vi si viaggia, delle peripezie che vi si incontrano, degli usi e costumi degli abitanti, della loro ricca flora e fauna.

Io non voglio con questo portare uno scoraggiamento, pretendere che l'Abissinia sia un paese che non merita considerazione dal lato commerciale. Tutt'altro, ma ripeto non hanno a farsi illusioni, che dall'oggi al domani se ne possano succhiare ingenti ricchezze.

L'Abissinia è un immenso altipiano che declina a nord-ovest, sostenuto verso il mar Rosso dalla catena detta Taranta.

Come vita Massaua ci pare un paradiso dopo l'Abissinia, pure subito si rimpiange la vita delle emozioni, la vita variata della carovana. Il caldo è insopportabile, chè nelle posizioni e nelle ore più ventilate si hanno da 38° a 40°, e in qualche ora del giorno il termometro sale fino ai 46°.

Io non ho studiato, ma solo visitato l'Abissinia, quindi non faccio digressioni considerazioni, ma solo tento dare una riproduzione fedele di quanto ho visto, e sentito narrare in quel paese dai suoi abitanti, sperando con questo di poter interessare chi mi legge.

L'Abissinia poi è il paese delle fiabe, e dove non si può mai sapere nulla di vero. Credo assolutamente che la verit

Per quanto con Ferrari si facessero continuamente gite di caccia, pure la monotonia di questa vita ci stancò, e non sapendo ancora quando si potrebbe definitivamente partire per l'Abissinia, pensammo intanto di andarcene a fare un'escursione nel paese dei Bogos.

Qui si finì per conchiudere la pace che diede tutta l'Abissinia sotto lo scettro di re Giovanni, e pacificata, tranne qualche rivoltato che continuò ancora per qualche tempo le sue guerriglie, considerate però come attacchi da briganti più che campagne da nemici.

Secondo la cronaca d'Axum fra la creazione del mondo e Gesù Cristo passarono 5500 anni: l'Abissinia non fu popolata che 1808 anni prima di Cristo, e dopo 200 anni, cioè nel 1608 prima della nascita del Salvatore fu sommersa da un gran diluvio. Circa 1400 anni av.