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E cosí per questo modo spesse volte cade in pena e in tedio, e diventane incomportabile a se medesimo; e cosí offende il suo stato perfecto e non se n'avvede, che vi caggia dentro la puzza della superbia; ed ella vi giace, però che, se ella non vi fusse, ma fusse veramente umile e non presumptuoso, vedrebbe col lume che Io, dolce e prima Veritá, do stato e tempo e luogo e consolazioni e tribulazioni secondo che è necessitá a la salute vostra ed a compire la perfeczione ne l'anima a la quale Io l'ho electe.

Madonna Nicolosina era un occhio di sole, l'ho gi

PELAMATTI. Di che etá è questo maestro Rampino? PANURGO. Non l'ho mirato in bocca. Ma m'accorgo che tu hai poca voglia di darmele. PELAMATTI. Perché n'hai soverchia di riceverle. PANURGO. Come se dicessi ch'io ti volessi rubar queste vesti. PELAMATTI. Come tu lo dicessi e io me lo vedessi. PANURGO. Altri che tu m'arebbe credito di mille scudi.

E tu sei Gasperone... Spadolino... E che ci avrai, percristo, ne le vene? Er sangue de le tigre? de le jene! E che ci avrai ner core? Er travertino? Ma come?! Dopo tutto quer ch' ho fatto, Che t'ho scoperto un monno e te l'ho dato, Mo me vòi fa' pass

«E di chi dovrei fidarmi più? rispose la fanciulla: ho pensato tutta la notte a quelle cose che mi disse ieri; e l'idea del monastero, me l'ho quasi levata dal cuore. «Ah!... quello era il mal passo! E dire che una volta messo il piede innanzi non lo si può più ritrarre! Gli è come a sposarsi; cari o no, son nodi che stretti una volta, la sola morte può sciorli...

Se Dio vuole che così sia per il bene di lei, ch'essa venga dunque! Purchè mio figlio sia contento.... Qua dentro la padrona sei tu, mamma. E poi, te l'ho detto gi

L'ho detto: Don Diego era stato arrestato alla dimanda di monsignor Cocle. Don Domenico Taffa vedendo i suoi progetti rovesciati, aveva dato a credere al confessore patentato di Sua Maest

Camminando dunque noi con lenti e tardi passi verso il delettevole boschetto: Deh! dissi allora, caro mio Liberato, giá fussi io morto in culla! ché, poi ch'io mi sono dato a gli vani studi de la naturale filosofia, a cercare di conoscere le proprietadi de le cose a noi occulte e impenetrabili, non ebbi mai l'animo mio tranquillo quieto, ed ora piú che mai l'ho travagliato e de vari e diversi pensieri tutto ripieno e distratto.

Ora capisco, avete anche voi le vostre premure, signor segretario: ve l'ho pur detto che non vi prendiate di siffatti impegni, se.... se vi piace l'aria di casa mia. Mille perdoni, Illustrissimo, ho fallato!... ma fu perchè....

Quindi aggiunse, esaltato, traendola dolcemente a sedere sulle sue ginocchia, e cingendola con le braccia: Tutto questo, io te l'ho gi